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Psicologia Clinica e Forense – Psicoterapia – Logopedia

L’ESPERTO RISPONDE: Una gran confusione

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confusioneFrancesca, 32 anni

“Buongiorno, sto attraversando un momento molto difficile, di confusione, in ogni ambito della mia vita, da quello sentimentale (che tendo ad evitare), a quello lavorativo sul quale ho dubbi enormi mentre fino ad ora sono sempre stato sicura e, infine, ho anche difficoltà nel gestire le amicizie.
Ho 32 anni, non sono mai stata dallo psicologo ma ora tutti me lo consigliano, dal medico di base al quale ho chiesto i giorni al lavoro, ai miei, ai pochi amici con cui mi confido un po’. Mi è chiaro che andare dallo psicologo non vuol dire essere pazza, però sinceramente non riesco a capire come parlare con una persona che non conosco, quando già faccio fatica ad aprirmi con una che conosco, possa aiutarmi.
Mi scuso se la domanda può sembrare arrogante, ma mi piacerebbe capirne di più”

Buongiorno Francesca,

la sua domanda non è arrogante, credo invece sia legittima, non conoscendo da vicino qual è il nostro lavoro. Sembra molto strano, infatti, aprirsi a una persona che non si conosce, e ancora di più sembra paradossale quando sentiamo che è già dura confrontarsi con chi ci è vicino.
Dal punto di vista del terapeuta, è fondamentale che il paziente non faccia parte del proprio mondo: favorisce un contesto scevro di pregiudizi e preconcetti, nel quale è possibile osservare tutto ciò che si instaura, in quello specifico legame.
Dal punto di vista del paziente, la invito a riflettere su come, per quanto si sia in sintonia con una persona, ci sono sempre degli aspetti di noi che abbiamo timore di mostrare, proprio in virtù del legame che abbiamo con lei.
Ovviamente certe remore possono emergere, ed è normale che ciò avvenga, anche nel setting terapeutico. Consideri, però, che lo psicologo è formato per utilizzare al meglio, come accennavo prima, ciò che emerge nella relazione col paziente. Inoltre, grazie alla propria formazione, il terapeuta favorisce quella che viene chiamata alleanza terapeutica, grazie alla quale il paziente può sentirsi libero di aprirsi, in un clima di collaborazione, con lo psicologo.
Spero di esserle stata d’aiuto e che questo chiarimento possa aiutarla ad affidarsi a uno specialista per poter superare questo momento difficile.

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