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Psicologia Clinica e Forense – Psicoterapia – Logopedia

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L’ESPERTO RISPONDE: Balbuzie

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parole-che-escono-dalla-boccaAlessandra, 38 anni

Buongiorno, sono  maestra in una scuola di Infanzia. Da qualche settimana è stato inserito nella mia classe un bambino di 4 anni e mezzo. I genitori mi hanno subito comunicato che sta facendo un percorso di valutazione per un’eventuale diagnosi di balbuzie. Effettivamente già da subito ho notato in lui alcune difficoltà nel parlare: sia con i compagni che con  le maestre parla poco, dice solo il minimo indispensabile, inoltre, quando parla, spesso ripete alcune parole o parti di parola. E’ la prima volta che mi capita una situazione simile e vorrei sapere qualche informazione in più su come comportarmi.

Buongiorno Alessandra e grazie per averci contattato.
La balbuzie è un disordine del linguaggio che colpisce circa il 2% della popolazione mondiale, in particolare i maschi, e compare, nella maggior parte dei casi, tra i tre e i sette anni.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce

“La balbuzie […] un disordine nel ritmo della parola, nel quale il paziente sa con precisione ciò che vorrebbe dire, ma nello stesso tempo non è in grado di dirlo a causa di involontari arresti, ripetizioni o prolungamenti di un suono

A queste difficoltà si aggiungono quelle conseguenti alla balbuzie stessa, ad esempio la tendenza a sperimentare stress, ansia e angoscia da prestazione nelle situazioni sociali fino ad arrivare ad evitare posti e persone che potrebbero mettere la persona in imbarazzo e, in casi estremi, all’isolamento.

Per quanto riguarda le cause della balbuzie è stata individuata una familiarità: nel caso in cui uno o entrambi i genitori siano balbuzienti la percentuale che il figlio sia balbuziente va dal 60 all’80 %. Quindi una parte importante è dovuta alla genetica anche se è innegabile che ci sia un contributo anche di fattori individuali, ambientali e sociali.

La diagnosi solitamente viene effettuata a circa 5-6 anni (in quanto a volte nella primissima infanzia avvengono degli inceppi che si risolvono naturalmente da soli in poco tempo); è fondamentale che venga fatta una valutazione precoce in quanto questa aumenta in modo considerevole la possibilità di trattare con successo il disturbo. Spesso la diagnosi vede la collaborazione tra logopedista, psicologo e neuropsichiatra.

Anche il trattamento viene effettuato da una equipe multidisciplinare, in particolare le aree di intervento sono quella corporea (tecniche di respirazione, tecniche immaginative), quella verbale (per migliorare l’espressione verbale) e quella sociale (riduzione ansia, fobia sociale, lavoro sulle emozioni).

Le persone che sono vicine al bambino possono aiutarlo mettendo in pratica alcuni accorgimenti:

  • Porre attenzione ai fattori che migliorano o peggiorano l’espressione in modo da creare un ambiente che faciliti il più possibile l’espressione
  • Parlare con il bambino, ascoltarlo e aiutarlo ad esprimere le emozioni che prova e le difficoltà che incontra a livello sociale e relazionale, incoraggiandolo ad affrontare anche le situazioni che percepisce come difficili e tranquillizzandolo quando non riesce a parlare
  • Non farlo sentire “sbagliato” o “difettoso” ed evitare di etichettarlo come “balbuziente”
  • Creare una sinergia tra la famiglia, gli insegnanti e i compagni di classe affinché il bambino possa trovare all’interno della scuola un clima accogliente e supportivo
  • Non mostrare ansia o preoccupazione quando parla, al contrario essere interessati e mostrare piacere nell’ascolto, senza completare le frasi al posto suo
  • Non interromperlo mentre parla, non forzarlo a parlare in contesti sociali che potrebbero metterlo in ansia, non richiedere risposte eccessivamente lunghe, evitare di farlo parlare mentre sta sperimentando una forte emozione

Queste sono solo alcune generiche indicazioni, sicuramente parlando con i genitori del bambino e con gli specialisti che lo stanno seguendo potrà avere dei suggerimenti più precisi e individualizzati rispetto alla specifica situazione.

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Autore_Benaglio

 Centro NEMESIS
Psicologia Clinica e Forense – Psicoterapia 
Psicologi e Psicoterapeuti  a Milano, Torino e Bergamo

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