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Essere genitori oggi: come affrontare il processo genitoriale.

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genitorialità nemesisEssere genitori oggi, tra mille domande e timori.
Una futura mamma, un futuro papà e la coppia genitoriale in generale hanno tanti interrogativi a cui cerca di dare risposta: “Sarò all’altezza? Che tipo di genitore sarò? Come sarà il mio bambino?”.
Quello che si nasconde dietro a queste ed altre domande è la necessità di avere delle risposte per placare le preoccupazioni e i timori che spesso accompagnano l’intera gravidanza per proseguire, se non affrontati o risolti, nel corso dello sviluppo e delle tappe evolutive del bambino.

Quindi com’è essere genitori oggi? Cercheremo di rispondere a questa domanda qui di seguito.

Il processo genitoriale

La società in cui viviamo, la nostra cultura, il contesto sono fattori in continuo mutamento che influenzano inevitabilmente il processo genitoriale e quindi l’essere genitori oggi.

Un esempio di come la società influenza e svolge un ruolo importante nella genitorialità è collegato al tema dei cosiddetti “Falsi Miti”. La nostra società porta a considerare l’uomo e la donna come due soggettività che, una volta divenute adulte, si incontrano e si sposano per procreare e mettere al mondo dei bambini, perché spesso diventare adulti significa diventare genitori. In quest’ottica la genitorialità è necessariamente una cosa bella a cui ambire. Talvolta diventare genitore porta però a dei cambiamenti nella vita di due persone che non sono facili da affrontare o gestire. Si dà per scontato che una neo mamma sia per forza felice.

Tuttavia, tanti sono i fattori, le motivazioni, gli stati d’animo da tenere in considerazione e in alcuni casi la gravidanza e il periodo subito dopo la nascita sono difficili e problematici, tant’è che a volte, nei casi più gravi, si parla di depressione post-partum. La maternità non è un periodo necessariamente bello, roseo e sereno. La neo mamma è legittimata a mostrarsi stanca, trascurata, a volte anche triste per le notti passate in bianco, per le mancanze e le rinunce che la nascita di un figlio comporta.

Un altro aspetto da tenere in considerazione è il periodo o il momento che sancisce la nascita della genitorialità. Il modo in cui un adulto si percepisce come genitore è un processo che inizia in giovane età, ma è solo quando si accede concretamente alla genitorialità (dal concepimento ai primi mesi del bambino) che si verificano le evoluzioni più consistenti. E’ in questo periodo che l’adulto si prepara concretamente a diventare genitore, ad acquisire una nuova identità, con il necessario lavoro di intensa elaborazione psichica. Quindi la genitorialità nasce dal momento del concepimento e non dal momento in cui il bambino viene al mondo.

genitorialità nemesisLa genitorialità non riguarda solo la futura mamma, ma entrambi i poli della relazione mamma-papà.
La donna vive un periodo di “trasparenza psichica” (Nanzer, 2016) caratterizzata da estrema sensibilità e mobilità psichica, un periodo di transizione in cui si riprende il contatto con la propria storia infantile. Per le madri, inoltre, le trasformazioni corporee si affiancano agli sconvolgimenti emozionali.
Le preoccupazioni materne durante la gravidanza si sviluppano generalmente attorno a temi ricorrenti, tra cui:

  • momento del parto;
  • la vita coniugale;
  • la presenza più o meno rassicurante del partner, dei genitori e dei suoceri;
  • il lavoro;
  • lo stato somatico ed emotivo della madre stessa.

In secondo luogo, il papà vive la gravidanza attraverso il corpo e le sensazioni che la mamma riporta; svolge la funzione di sostenere e supportare la futura mamma nei momenti più difficili.

In terzo luogo, per entrambi i genitori il passato risorge, a volte anche in modo violento. Si ha una rivisitazione del passato, delle relazioni precoci con i propri genitori, della percezione di sé come bambino. La gravidanza suscita una forte esplosione fantasmatica e costituisce un’esperienza unica che espone le future mamme e i futuri padri a un lavoro psicologico intenso e a un fondamentale cambiamento generazionale ed evolutivo. Si tratta di un lavoro complesso, con emozioni contraddittorie: da un lato si ha l’entusiasmo e la felicità di diventare genitori, dall’altro si vive un lutto per la propria infanzia, il cosiddetto “lutto evolutivo”. Non si è più solo figli, ma si diventa a propria volta genitori e responsabili di una nuova vita. In entrambi i genitori si formano le rappresentazioni del bambino fantasmatico, portatore di desideri inconsci di un nuovo se stesso, parte di sé ma allo stesso tempo differente da sé. I sogni, i ricordi, ma anche le paure della propria infanzia si ripropongono. I fantasmi che circondano una gravidanza e una nascita oscillano tra sentimenti di (Nanzer, 2016):

  • onnipotenza e impotenza;
  • forza e debolezza;
  • speranza e apprensione.

La gravidanza svolge un ruolo importante sia sul piano fisiologico per la crescita del bambino sia su quello psichico per la mamma e il papà che hanno il tempo per elaborare quello che sta accadendo e quello che sarà. Durante la gravidanza i due genitori, oltre che creare lo spazio fisico per accudire il nascituro, dovranno creare lo  spazio psichico per accoglierlo. I fantasmi che si fondano sulla fiducia e sulla fortuna fungono da fattori protettivi, favorendo il buono svolgimento della gravidanza e del futuro parto e predispongono i genitori all’incontro con il proprio figlio. Di contro, altri fantasmi conducono ad apprensioni ansiogene e stressanti che possono ripercuotersi nel pre e nel post parto (Nanzer, 2016).
Infine, un altro aspetto da tenere in considerazione in questo lungo e delicato processo è quando i genitori entrano in contatto per la prima volta con il loro bambino, cioè quando la genitorialità si affaccia concreta nella loro vita. Nel momento in cui il feto diventa “altro” e si presenta alla vita l’”effetto dell’incontro”  (Nanzer, 2016) con il bambino reale modulerà profondamente le previsioni costruite attorno a quello fantasmatico nel pre-parto. Il bambino stesso, con il suo carattere e il suo temperamento, saprà contribuire alla relazione precoce con i genitori.
L’adattamento alla realtà concreta consente di offrire al neonato un’accoglienza di buona qualità. Da questo momento in poi la mamma, il papà e il bambino si apprestano a vivere una nuova esperienza, insieme.

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.Il ruolo della condivisione per affrontare preoccupazioni, timori e paure per essere genitori oggi

shareL’aiuto di una figura professionale esperta, come lo psicologo, ma anche l’ostetrica, il ginecologo, il pediatra, consente di far fronte agli interrogativi posti dai futuri genitori, di essere supportati e accompagnati in questo momento delicato e particolare della vita. In questo senso rivestono grande importanza i corsi pre-parto.
La partecipazione ai corsi pre-parto consente di acquisire informazioni corrette dal punto di vista scientifico. L’aspetto più importante è però la possibilità di condividere le esperienze vissute. Il supporto tra pari, cioè tra persone che vivono la stessa esperienza, produce benefici sul parto portando la futura mamma ad aumentare la fiducia in se stessa.

diventare_genitori-2In un contesto neutro e protetto è possibile superare il vissuto di solitudine che spesso si sperimenta durante la gravidanza, densa di cambiamenti e di novità non sempre facilmente comprensibili. Il gruppo si pone come fattore protettivo contro le depressioni post-partum e come contenitore per ansie, fantasie, paure che possono essere espresse e rielaborate con l’aiuto dello psicologo che favorirà la condivisione di esperienze e creerà lo spazio fisico e psichico necessario per facilitare l’emergere di stati affettivi ed emotivi.

È fondamentale per l’equilibrio della coppia che anche l’uomo partecipi ai corsi pre-parto perché da una parte non fa sentire la donna sola nell’affrontare quest’esperienza e dall’altra acquisisce informazioni utili che riguardano il il periodo dopo il parto. La genitorialità riguarda entrambi ed e è bello iniziare insieme questo viaggio.
È inoltre importante condividere e avere vicino i propri familiari, le amicizie e, laddove possibile, prendersi del tempo per sé accantonando momentaneamente il lavoro e altre preoccupazioni.
Concludendo, essere genitori oggi e la genitorialità in generale, è un processo complesso e delicato che necessita di sostegno e accompagnamento. Tuttavia, le preoccupazioni e le paure relative alla gravidanza e al diventar genitori non sono disfunzionali, patologiche o problematiche, ma “normali”. Diventano un’occasioni di crescita e condivisione per entrambi i poli della relazione mamma-papà, con benefici sulla futura relazione triadica mamma-bambino-papà.

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iolanda sileo psicologa nemesis

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