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Psicologia Clinica e Forense – Psicoterapia – Logopedia

Lo sviluppo emotivo nell’età evolutiva

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Il mondo di un bambino è vario, pieno di colori, di esperienze interessanti e di avventure emozionanti.
Le nuove scoperte giornaliere portano con se uno spettro enorme di emozioni a cui il bambino si trova a volte impreparato.
In questi momenti ci rendiamo conto, a volte anche con stupore, con quale intensità un bambino vive le emozioni e quanto è difficile a volte per noi adulti di immedesimarci in loro. Vale quindi la pena di scoprire, come avviene lo sviluppo emotivo nell’età evolutiva.

Foto1Quali capacità e competenze i nostri piccoli devono acquisire e come li possiamo sostenere? Questa conoscenza ci permetterà di aiutare i bambini a usare le loro emozioni in maniera consapevole e a far si che siano in grado di creare delle solide fondamenta per sane relazioni emotive.

Che cosa sono le emozioni?

Ognuno di noi crede di sapere che cosa sono le emozioni. Se si prova a descrivere il termine, però mancano le parole giuste ed esatte. Le emozioni si sentono, anche se sono qualcosa di più di semplici sentimenti. Le emozioni si compongono dei sentimenti effettivamente percepiti, del motivo del sentimento, dell’interpretazione del vissuto, della reazione fisiologica e dell’espressione emotiva.

Quindi un’emozione è un “(…) pattern complesso dei cambiamenti che include un’eccitazione fisiologica, dei sentimenti, un processo cognitivo e dei comportamenti e compare come reazione in una situazione che è stata percepita personalmente importante dall’individuo” (Zimbardo 1995, S. 442).

Foto 2La gioia per esempio è un emozione. Quando sentiamo gioia, ci sentiamo bene (sentimento), perché abbiamo ricevuto un regalo (evento), che ci piace (la valutazione del vissuto). L’emozione possiamo percepirla come un formicolio in tutto il corpo (reazione fisica) e la esprimiamo tramite un grande sorriso (l’espressione del vissuto).

Il significato dell’emozione non è da sottostimare. Le emozioni hanno una grande influenza sulla nostra vita, motivano il nostro comportamento, guidano la nostra espressione dei sentimenti, regolano le nostre interazioni e influenzano il nostro pensare. Per questo motivo è molto importante seguire lo sviluppo emotivo di un bambino sin dalla nascita e di supportare i suoi passi. Lo sviluppo del bambino è connesso molto strettamente con lo sviluppo cognitivo, sociale e linguistico e la sua influenza non deve essere sottovalutata.

Come si sviluppano le emozioni?

La via che il bambino percorre nello sviluppo delle emozioni, inizia già prima della nascita. Nel grembo materno il bambino impara (nei migliore dei casi) che cosa vuol dire sentirsi protetto e sicuro. Questo sentimento si sviluppa tramite il comportamento e le emozioni della madre che si rispecchiano per esempio nel battito del cuore e nella vascolarizzazione. Foto 4Queste impressioni creano la base delle relazioni emotive fra madre e bambino e con le altre persone di riferimento.

Altrettanto importante è l’approccio della madre verso il suo bambino prima e dopo la nascita. Il parto stesso molte volte è connesso ad uno stato di ansia che viene trasmessa dalla madre al bambino. Il neonato può tornare nel suo equilibrio emotivo tramite tante attenzioni e amore.

emozioni primarie e secondarie
Tabella 1. Emozioni primarie e secondarie

I neonati possiedono già i prerequisiti neurobiologici per creare le diverse espressioni facciali; gli scienziati non sono certi se si tratti già di espressioni legate alle emozioni. Sembra che i neonati possiedano un vissuto bipolare (Stress negativo vs. Soddisfazione) che in seguito si sviluppano in emozioni primarie.

Indipendentemente dalla cultura di origine, fra il 3°-4° mese e fino al 12° mese di vita si      possono osservare delle emozioni di base comuni: gioia, rabbia, tristezza, paura, sorpresa e interesse. Queste emozioni vengono accompagnati dai pattern vocali e dai pattern dei movimenti tipici dei muscoli del viso.

Foto 3L’espressione di queste emozioni dipende anche dai progressi dello sviluppo negli altri ambiti, in quello cognitivo, sociale e linguistico. Per esempio i neonati manifestano una reazione di rabbia quando secondo il loro sviluppo cognitivo sono in grado di crearsi delle aspettative e queste non si realizzano.

In questo periodo l’espressione positiva delle emozioni viene stimolata tramite l’interazione “face to face” in cui viene instaurato un contatto visivo fra il care-giver e il bambino che si scambiano reciprocamente dei sentimenti positivi.

Nei primi 3 -4 anni di vita i bambini esprimono fortemente le loro emozioni indipendentemente dal contesto, ma secondo il loro vissuto. Sviluppano il loro stile individuale nell’espressione delle emozioni e anche nelle modalità di comportamento. Lo stile emotivo rispecchia il comportamento espressivo dei genitori per quanto riguarda la frequenza delle emozioni di gioia, tristezza o rabbia.

Lo sviluppo delle emozioni secondarie avviene alla fine del secondo anno di vita. Si tratta di emozioni sociali ed egocentriche come l’orgoglio, la vergogna, la colpa, l’invidia, l’imbarazzo e l’empatia.

Per poter vivere le emozioni secondarie il bambino deve aver acquisito le seguente competenze:

  • essere consapevole di se stesso ed essere in grado di essere auto-riflessivo
  • conoscere le regole e gli standard dei comportamenti approvati socialmente
  • riuscire a mettere in relazione il proprio comportamento con queste regole
  • prendersi la responsabilità di scegliere se rispettare o non rispettare queste regole

 

Foto 5L’origine delle emozioni secondarie viene influenzata dalla reazione dei genitori al comportamento del bambino e dall’influenza della socializzazione.

Per esempio l’orgoglio viene espresso dal bambino tra il secondo e il terzo anno di vita a seguito di una nuova esperienza coronata da successo e manifestata mediante l’espressione mimica e la postura. A questa età sono in grado di riconoscere e differenziare l’orgoglio dall’emozione di gioia e di sorpresa.

figura delle emozioni da 1 a 6 anni

Tabella 2: lo sviluppo delle emozioni nei primi 6 anni di vita.

L’apprendimento emotivo inizia quindi già prima della nascita, continua per tutta l’infanzia e anche successivamente. Il bambino fa i passi più importanti nei primi sei anni della sua vita.

Dott.ssa Alexandra Viechtbauer
Psicologa Psicoterapeuta
Specialista in Psicologia Clinica, dello Sport e dell’Alimentazione

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Dott.ssa Alexandra Viechtbauer

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

I neonati possiedono già i prerequisiti neurobiologici per creare le diverse espressioni facciali; gli scienziati non sono certi se si tratti già di espressioni legate alle emozioni. Sembra che i neonati possiedano un vissuto bipolare (Stress negativo vs. Soddisfazione) che in seguito si sviluppano in emozioni primarie.

 

Indipendentemente dalla cultura di origine, fra il 3°-4° mese e fino al 12° mese di vita si possono osservare delle emozioni di base comuni: gioia, rabbia, tristezza, paura, sorpresa e interesse. Queste emozioni vengono accompagnate dai pattern vocali e dai pattern dei movimenti tipici dei muscoli del viso.

 

L’espressione di queste emozioni dipende anche dai progressi dello sviluppo negli altri ambiti, in quello cognitivo, sociale e linguistico. Per esempio i neonati manifestano una reazione di rabbia quando secondo il loro sviluppo cognitivo sono in grado di crearsi delle aspettative e queste non si realizzano.

 

In questo periodo l’espressione positiva delle emozioni viene stimolata tramite l’interazione “face to face” in cui viene istaurato un contatto visivo fra il care-giver e il bambino che si scambiano reciprocamente dei sentimenti positivi.

 

Nei primi 3 -4 anni di vita i bambini esprimono fortemente le loro emozioni indipendentemente dal contesto, ma secondo il loro vissuto. Sviluppano il loro stile individuale nell’espressione delle emozioni e anche nelle modalità di comportamento. Lo stile emotivo rispecchia il comportamento espressivo dei genitori per quanto riguarda la frequenza delle emozioni di gioia, tristezza o rabbia.

 

Lo sviluppo delle emozioni secondarie avviene alla fine del secondo anno di vita. Si tratta di emozioni sociali ed egocentriche come l’orgoglio, la vergogna, la colpa, l’invidia, l’imbarazzo e l’empatia.

 

Per poter vivere le emozioni secondarie il bambino deve aver acquisito le seguente competenze:

  • essere consapevole di se stesso ed essere in grado di essere auto-riflessivo
  • conoscere le regole e gli standard dei comportamenti approvati socialmente
  • riuscire a mettere in relazione il proprio comportamento con queste regole
  • prendersi la responsabilità di scegliere se rispettare o non rispettare queste regole

L’origine delle emozioni secondarie viene influenzata dalla reazione dei genitori al comportamento del bambino e dall’influenza della socializzazione.

 

Per esempio l’orgoglio viene espresso dal bambino tra il secondo e il terzo anno di vita a seguito di una nuova esperienza coronata da successo e manifestata mediante l’espressione mimica e la postura. A questa età sono in grado di riconoscere e differenziare l’orgoglio dall’emozione di gioia e di sorpresa.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L’apprendimento emotivo inizia quindi già prima della nascita, continua per tutta l’infanzia e anche successivamente. Il bambino fa i passi più importanti nei primi sei anni della sua vita.

 

Dott.ssa Alexandra Viechtbauer

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