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Psicologia Clinica e Forense – Psicoterapia – Logopedia

EMDR terapia per superare i traumi.

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Una tecnica psicoterapeutica che è nata negli ultimi anni, arriva dagli Stati Uniti, e permette di elaborare situazioni traumatiche. Si chiama Eye Movement Desensitization and Reprocessing  o EMDR terapia che sta avendo risultati sbalorditivi stanno contribuendo alla sua diffusione in Italia.

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Si basa sulla scoperta di Francine Shapiro, che nel 1987 ha notato alcuni effetti sul cervello dei movimenti oculari spontanei. Successivamente (1990) è stato scoperto che anche altre forme di stimolazione bilaterale (tamburellamenti, suoni) avevano effetti simili.

Ma, per avere un’idea di come funzioni questa nuova tecnica, partiamo dal principio.
Secondo il modello della Shapiro, nella nostra memoria vengono continuamente immagazzinate moltissime informazioni sotto forma di:
– input sensoriali (immagini, suoni, odori, gusti…)
– pensieri
– emozioni
– sensazioni fisiche
– convinzioni (le nostre interpretazioni su ciò che ci succede)
Queste informazioni, ad eccezione dell’ultima modalità, sono immediate: costituiscono una fotografia di ciascun evento. Successivamente esse vengono elaborate dal nostro cervello, andando a formare un ricordo più strutturato. Ad esse si aggiungono tutta una serie di riflessioni, di apprendimenti, di emozioni che ci portano a utilizzare quel ricordo per imparare dal nostro passato.

Tuttavia, questo processo di elaborazione può andare storto. È il caso delle situazioni traumatiche, nelle quali l’impatto emotivo della situazione blocca il processo di elaborazione, lasciando nella nostra mente solo le percezioni iniziali, congelate, con tutta la loro forza. Il cervello in quel momento non è in grado di elaborarle e ricorre così a una sorta di “cristallizzazione” dell’evento.

Cosa succede ai ricordi “congelati”? emdr nemesisSono immagazzinati, come tutte le informazioni, all’interno di diverse reti neurali. Possono di conseguenza colpirci nuovamente quando alcune situazioni della nostra vita, afferenti alla stessa rete, li riattivano. Ad esempio, il ricordo traumatico (o le emozioni ad esso collegate) di un incidente in auto potrebbe riattivarsi al punto da impedirci di guidare di nuovo.
Le difficoltà psicologiche, le patologie mentali, secondo questo modello, sono causate dunque da ricordi non elaborati.
È in questo contesto che entra in scena la stimolazione bilaterale (che è semplicemente la stimolazione alternata dei due emisferi del cervello attraverso la vista, l’udito o il tatto): essa permette di riattivare il processo di elaborazione di quei ricordi, portandoli gradualmente a essere vissuti come lontani, distanti, finalmente parte del passato. Questo processo è chiamato desensibilizzazione e permette di integrare l’esperienza con la propria storia, aggiungendo poi al ricordo informazioni nuove e più utili (riprocessamento).

Ma che cos’è un trauma? Possiamo chiamare Trauma un evento nel quale è stata messa a rischio la nostra incolumità o quella di altri: aver vissuto o assistito a un incidente, un evento naturale, un’aggressione, un abuso. Allo stesso tempo esistono alcuni traumi, che definiamo relazionali, educare-figli.jpgnei quali la dimensione traumatica è data dalla ripetizione nel tempo di tanti episodi simili, negativi, che singolarmente hanno un’intensità minore, ma in modo cumulativo creano la stessa “cristallizzazione” di cui parlavamo sopra. In questo caso l’EMDR terapia permette prima di tutto di identificare tutti i ricordi passati che hanno contribuito alla strutturazione dei sintomi attuali (ansia, depressione, attacchi di panico, fobie…), e successivamente di desensibilizzarli, integrandoli così in modo più naturale nella storia della persona.

Quindi, secondo questo modello, praticamente tutte le patologie possono essere spiegate in termini di ricordi non elaborati e di conseguenza trattate con l’EMDR terapia. Provare per credere!

psicologa psicoterapeuta alice garavaglia

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