Gentile dottoressa, sono una signora di 45 anni single. Nella vita non ho avuto la fortuna di incontrare un uomo con cui costruire una famiglia. Da sempre mi piacciono i cani e ho due splendidi golden retriver di 5 e 8 anni. Il legame affettivo che mi unisce a loro è fortissimo: sono stati fonte di vicinanza e consolazione nei momenti difficili della mia vita, mi fanno divertire e – perché no – appagano il mio desiderio di prendermi cura di un altro essere vivente. I miei amici dicono che il rapporto che mi lega a loro non è normale, che sono un sostitutivo del compagno che non ho e dei figli che non sono arrivati. Davvero c’è qualcosa in me che non funziona?
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L’ESPERTO RISPONDE: mia moglie mi ha tradito, non so cosa fare.
Oscar, 53 anni
Buongiorno,
sono arrabbiatissimo perché ho scoperto che mia moglie fino a qualche mese fa ha frequentato un altro uomo. La loro relazione, se così vogliamo definirla, è durata circa un anno e da poco è finita. Quando l’ho scoperto e ne ho parlato con lei, mia moglie si è giustificata dicendo che noi non avevamo più rapporti sessuali da tempo, che questo aspetto le mancava e che non è riuscita a resistere alla tentazione di provare con quest’altro uomo. Ma sostiene di averlo lasciato perché tiene alla nostra famiglia (abbiamo due figli, ormai grandi). Ha mentito fino a oggi, come potrei ora crederle? Non so cosa fare, vorrei solo tornare a come eravamo prima!
Salve Oscar,
quando si parla di tradimento non si può non parlare di rabbia e di perdita della fiducia, questo è sicuro. Nelle relazioni di coppia affidiamo all’altro una parte di noi, fatto che ci porta a sentirci feriti e persi quando qualcosa va storto.
Allo stesso tempo, un tradimento è sicuramente sintomo di una crisi della coppia, ma non ne rappresenta necessariamente la fine, se affrontato in modo utile. Una crisi, infatti, può rivelarsi un’opportunità per comprendere molti aspetti importanti, che sino a quel momento forse erano stati sottovalutati.
Ad esempio, sembra emergere che qualche difficoltà nella coppia, almeno dal punto di vista sessuale, era presente anche prima del tradimento. Sarebbe da comprendere meglio quali sono stati nel tempo i bisogni di entrambi da quel punto di vista e quali sono oggi. Solo così sarà possibile vedere se ci sono stati dei cambiamenti che hanno portato a uno squilibrio.
Nel corso della nostra vita, infatti, ciascuno di noi cambia a seconda di moltissimi fattori (i propri bisogni, il contesto, l’acquisizione di nuove risorse…). Nella vita di coppia, soprattutto quando la relazione è di lunga data, questi cambiamenti dei singoli partner possono andare nella stessa direzione oppure, a volte, in direzioni opposte. Per il benessere della coppia è fondamentale accorgersi di questi cambiamenti, in modo da poter negoziare (se possibile!) un nuovo modo di stare insieme, che rispetti i nuovi bisogni di entrambi. Questo processo non è per niente facile proprio perché i cambiamenti avvengono in modo graduale e, dall’interno, non sempre è possibile notarli. In questi casi una figura molto utile è quella del terapeuta di coppia: egli offrirebbe la possibilità di vedere ciò che sta succedendo da un’altra prospettiva, più ampia.
Proprio a questo proposito, quando sostiene di voler tornare a come eravate prima, è importante chiederci se sia un obiettivo raggiungibile. È proprio il “come eravamo prima” che vi ha portato a questa crisi, ed è proprio lì che è utile capire cosa non stesse funzionando. L’obiettivo delle terapie di coppia, infatti, è andare alla ricerca di un “nuovo noi” possibile.
Le premesse sembrano esserci: sua moglie ha scelto di tornare a impegnarsi nella vita di coppia, lei si sta attivando (lo dimostra l’averci scritto) per capire come muoversi. Una cosa è sicura dunque: al momento nessuno dei due vuole mollare! Tocca vedere se e come questo sarà possibile.
Questa potrebbe essere una nuova sfida da affrontare insieme… buon lavoro!
L’ESPERTO RISPONDE: Amore o abitudine?
“Buongiorno, mi chiamo Mia, ho 25 anni e da 5 anni sono fidanzata con un ragazzo verso cui non ho mai provato una grande attrazione fisica ma che mi ha colpito per la sua premura nei miei confronti. Da mesi però non mi sento più appagata, né sessualmente (non facciamo quasi mai sesso, lui dice che non è importante), né emotivamente (lui ha scarso interesse verso tutto o quasi, non facciamo mai niente, sempre casa e lavoro). Però ho paura di perderlo perché si è sempre preso cura di me e mi rende la vita tranquilla, serena, stabile, piatta ma sicura. So che su di lui posso sempre contare. Non ho nessun altro con cui parlare e avere un rapporto così come ho con lui. Lui mi ama moltissimo ne sono certa e io ho paura di perdere una persona che so che mi ama. A volte penso che non troverò mai qualcuno come lui, ma il punto è che sembra che vada tutto bene non appena metto da parte le mie esigenze, ma se penso a queste e al fatto che non vengono quasi mai soddisfatte il mio pensiero è quello di lasciarlo. Sono così indecisa…”
L’ESPERTO RISPONDE: come migliorare il clima di gruppo?
Buongiorno,
vi scrivo perché vorrei trovare una soluzione per cambiare il clima che c’è al lavoro. Sono stata assunta poco tempo fa, in un ufficio di una ditta abbastanza grande. Inizialmente ho fatto un po’ di fatica ad imparare le nuove mansioni e soprattutto ad integrarmi all’interno del gruppo di colleghi. Nel nostro ufficio siamo quattro donne e due uomini. Solitamente non faccio troppa fatica ad inserirmi in nuovi contesti, anche se qualche paura e preoccupazione ci sono sempre. Con loro, in particolare, non mi sento completamente a mio agio, mi sembra di fare fatica a relazionarmi. Non penso che sia una difficoltà solo mia, mi sembra che ci sia una difficoltà in generale del gruppo. Spesso si arriva a litigare, ad urlare, ma anche quando ci sono le giornate più tranquille il clima è sempre teso, tutti siamo molto irritabili. E’ difficile parlare con le altre persone, a volte la sensazione è quella di non sentirsi capiti e ascoltati. Spesso è necessario ripetere più volte le stesse cose, cosa che genera ancor più malcontento e malessere. Non è piacevole passare tanto tempo all’interno di un contesto simile, vorrei, quindi, capire se esistono dei suggerimenti per migliorare la situazione.
Grazie
La comunicazione non verbale: l’importanza di sguardi, mimiche e gesti.
La comunicazione non verbale come funziona?
Tutti noi abbiamo a disposizione vari strumenti comunicativi per interagire con gli altri: il corpo, gli oggetti intorno ad esso e la parola. Comunemente si potrebbe essere portati a pensare che la comunicazione linguistica sia preponderante, ma in realtà solo una piccola parte delle informazioni che raggiungono la nostra corteccia cerebrale passa attraverso l’apparato uditivo…e il resto?