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Psicologia Clinica e Forense – Psicoterapia – Logopedia


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“Era solo un animale…”. I passi per affrontare il lutto del nostro amico animale.

“Era solo un animale…”

Quando muore un animale, che faceva parte della nostra vita e della nostra quotidianità da tanto tempo, muore una parte di noi. Abbiamo passato del tempo insieme, bello e brutto. Si sono create delle abitudini particolari, come fare una passeggiata la mattina presto, un saluto quando rientravamo in casa, le serate passate insieme sul divano con un libro o con un bel film, gli scambi di affetti e le coccole…..

Il dolore che proviamo alla perdita del nostro animale domestico è simile alla perdita di un membro della famiglia. gatto

Gli animali, sopratutto i mammiferi, hanno un cervello “emotivo” simile al nostro che permette a loro di attivare risposte cognitive ed emotive complesse. Il legame di attaccamento tra l’uomo e l’animale domestico è molto più profondo e rappresenta un vero e proprio scambio affettivo. Le ricerche confermano che ad un animale ci si affeziona allo stesso modo come ad un nostro simile. Dal punto di vista psicologico la perdita della relazione con l’animale e il dolore del lutto che viene vissuto è molto simile se non lo stesso che viene provato alla morte di una persona alla quale siamo profondamente legati.

Il tipo di relazione con un animale domestico è particolare.

I nostri amici a quattro zampe dipendono completamente da noi. Ci sentiamo responsabili della loro vita e della loro salute. La relazione implica anche affrontare degli eventi critici come la malattia, l’invecchiamento e la morte dal momento che loro hanno un’aspettativa di vita inferiore alla nostra. La loro presenza al nostro fianco è costante sia a livello fisico che mentale, raramente si presentano delle situazioni di conflitto. Si tratta quasi sempre di rapporti intensi e appaganti perché gli animali non giudicano, ci accettano come siamo, in modo incondizionato.

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L’ESPERTO RISPONDE: Lutto, cosa posso fare?

Carla, 37 anni

lutto.pngBuongiorno, vi scrivo perché sono preoccupata per mia sorella. Il mese scorso ha perso suo marito: sono stati sposati per 15 anni e nell’ultimo periodo la loro relazione
non funzionava molto bene. La malattia del marito è durata diversi anni, non si può dire che abbia colto mia sorella impreparata, però ora non si dà pace. Dopo qualche settimana in cui come una macchina si è oc
cupata di tutte le incombenze pratiche, ora è molto giù di morale, ma soprattutto si sente in colpa per non essergli stata vicina quanto avrebbe potuto nell’ultimo periodo. Da due settimane fatica a uscire di casa, non si concentra sul lavoro, non sempre mi risponde al telefono. Continuo a dirle che avrà ancora molte altre possibilità visto che è giovane, che deve essere forte, ma non mi ascolta. Cosa posso fare?
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L’ESPERTO RISPONDE: Mi riprenderò mai?

CIELO-sostegno-psicologico-allelaborazione-del-lutto-Copia-2Marco,  36 anni

Buonasera, mi trovo in un momento davvero difficile. Lo scorso mese ho perso la mia compagna per una grave malattia, che l’ha portata al tracollo in pochi mesi. Vivevamo insieme da qualche anno, stavamo facendo progetti… Mi faccio forza, cerco di non badare alla mia tristezza, mi sono dedicato molto di più al lavoro. Tutti mi dicono che sono ancora giovane e che riuscirò a rifarmi una vita e ci sto provando, ma mi sembra di muovermi a vuoto. Come posso fare per riprendermi?”
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