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Psicologia Clinica e Forense – Psicoterapia – Logopedia


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Mindful Eating – Nutrire il Corpo e la Mente

Ti suona familiare la situazione in cui tendi a ricorrere al cibo quando senti emozioni come rabbia, tristezza, gioia, felicità, o tensioni, preoccupazioni e stress?

 Succede anche a te di aprire mentalmente il frigo o la dispensa prima ancora di entrare in casa, dopo una giornata difficile a lavoro?

 Ti capita a volte di  finire il pasto e non ricordarti più il gusto del cibo che hai appena mangiato, e di renderti conto di aver mangiato più di quello che avevi intenzione di mangiare?mindful1

Queste sono alcune delle situazioni in cui la pratica di Mindful Eating ti può aiutare a rimanere connesso sia con il corpo che con la mente e di rimanere consapevole.

Che cos’è la Mindful Eating?

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L’ESPERTO RISPONDE: quanto è importante la varietà degli alimenti?

Buongiorno,
sono una donna di 32 anni. Avrei bisogno di un consiglio da una nutrizionista. Non ho particolari problemi di peso ma mi piacerebbe essere più attenta nello scegliere quali alimenti mangiare durante la settimana. Purtroppo, infatti, mi rendo conto di mangiare sempre le stesse cose e anche se questo non incide sul mio peso, mi piacerebbe poter avere una dieta più variegata per il mio benessere. Vi chiedo, quindi, cortesemente, di darmi alcune indicazioni per poter scegliere gli alimenti in modo equilibrato.
Grazie,
Beatrice

Buongiorno Beatrice,
la ringraziamo per averci scritto. Come già lei accennava, confermo che è di  fondamentale importanza la variazione degli alimenti all’interno della propria dieta.
Nel corso di ogni giornata è molto importante, infatti, assimilare tutti i nutrienti presenti nei differenti cibi dei gruppi alimentari.

Più nello specifico, i gruppi alimentari sono 7 e sono così composti:

Immagine correlata1. carne, pesce, uova;
2. latte e derivati;
3. cereali e tuberi;
4. legumi;
5. grassi da condimento ed oli;
6. ortaggi e frutti fonte di vitamina A (come carote crude, spinaci, cavolo, broccoli, verze, aglio, olio di germe di grano, prezzemolo, tarassaco, crescione, zucca, cicoria, pomodoro, lattuga);
7. Ortaggi e frutti fonte di vitamina C (tra le fonti principali vi sono gli agrumi, i kiwi, le fragole, il ribes nero, le verdure a foglia scura -come broccoli, crescione, spinaci, cavolo-, i pomodori e le patate.

Ricordo che non esiste un alimento completo che contenga tutti i principi nutritivi (glucidi, lipidi, proteine, dosali minerali, acqua e vitamine), ed è proprio per questo motivo che variare la nostra alimentazione è essenziale per mantenere un buono stato di salute. Naturalmente è utile tenere conto anche dei propri gusti, ma dato che la natura ci mette a disposizione una molteplicità di alimenti, sicuramente sarà possibile trovare quelli che preferiamo in ogni singolo gruppo.

Dr.ssa Shuela Curatola
Nutrizionista

 

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STIMOLIAMO LA BOCCA DEI NOSTRI BAMBINI!

La funzione alimentare ha inizio già nella vita intrauterina, quando il bambino a 10 settimane di vita inizia a succhiare e a 15 settimane a deglutire.

Nel corso dei primi 3 anni di vita il bambino deve arrivare ad avere una deglutizione quasi del tutto simile a quella dell’adulto: questo potrà avvenire soltanto se l’esperienza a livello sensoriale e motorio sarà adeguata, ovvero se egli imparerà a conoscere il gusto, la temperatura, la forma, l’odore di diversi alimenti e se li saprà gestire attraverso i movimenti delle labbra, della lingua e delle guance.

La bocca rappresenta per il lattante il primo strumento attraverso il quale egli inizia a conoscere il mondo: comincia col portare le manine alla bocca per poi passare a tutti gli oggetti che gli capitano intorno. Per questo motivo lasciamo sperimentare con la bocca il nostro bambino! Naturalmente facendo attenzione a non lasciare oggetti piccoli, taglienti, caldi, che possano essere ingeriti o che possano creare situazioni di pericolo per il piccolo.

La funzione alimentare progredisce attraverso alcune tappe specifiche che il bambino deve raggiungere in un tempo definito, ma teniamo comunque presente che alcuni bambini progrediscono più o meno velocemente di altri a seconda delle esperienze, delle credenze popolari, della tollerabilità agli stimoli sensoriali e al carattere personale. Sebbene vi sia un margine di variabilità, la progressione delle tappe deve comunque essere rispettata e stimolata dall’adulto che si occupa del piccolo.

Fino ai 6 mesi è prevalente la suzione ed è caratteristico che il bambino rifiuti qualsiasi alimento che non sia latte (naturale o artificiale); successivamente il riflesso di spinta anteriore della lingua scompare e il piccolo è pronto ad iniziare lo svezzamento con cibi semisolidi  e semiliquidi (vi è parallelamente la comparsa dei primi dentini).

Dai 6 ai 9 mesi le esperienze di nuovi cibi si susseguono velocemente e a 9 mesi compare l’abilità del morso attraverso il movimento di apertura e chiusura della mandibola: è dunque importante in questo momento stimolare la bocca e i suoi movimenti con cibi duri quali pizza, pane, crosta del formaggio (gli alimenti solidi aiutano anche ad alleviare il dolore alle gengive causato dall’eruzione dei denti).

In questa fase il bambino è pronto ad abbandonare il biberon e ad assumere i liquidi dal bicchiere.

Allenare la masticazione con tutti i cibi solidi fino ai 2 anni permette di migliorare i movimenti della lingua, di tonificare la muscolatura delle guance e di tutto il viso affinchè il piccolo diventi un buon masticatore e riesca a portare autonomamente le posate alla bocca.

A 3 anni il bambino deve aver raggiunto le abilità masticatorie del soggetto adulto, con qualche accorgimento rispetto agli alimenti complessi quali spaghetti, caramelle piccole, rosso dell’uovo sodo, verdure filacciose.

Nel periodo che va dagli 0 ai 3 anni di vita vi è un’alta disponibilità ad acquisire i gusti (anche quelli poco amati come le verdure amare) e le diverse consistenze, ma bisogna far fare molta esperienza, anche se inizialmente il piccolo tende a rifiutare alcuni alimenti: ogni alimento dovrebbe essere proposto dalle 5 alle 10 volte prima di dichiarare che al bambino non piace e non rinunciare subito dopo il primo tentativo!

Ricordiamo inoltre che le abilità di alimentazione sono fondamentali per l’articolazione del linguaggio, tanto da essere definite abilità di pre-linguaggio: ciò significa che un buon sviluppo alimentare è alla base di un’adeguata articolazione dei suoni.

Dunque facciamo fare esperienza ai nostri bambini con cibi diversi e vedremo che… mangiare è un gioco divertente!

 

cristina iosa logopedista


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Indice glicemico alimenti: velocità con cui la glicemia aumenta a seconda degli alimenti

Spesso si sente parlare di indice glicemico alimenti, ma sappiamo cosa voglia indicare?
L’indice glicemico (IG) è un valore che indica la velocità con cui la glicemia aumenta in seguito all’assunzione di diversi alimenti.

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La glicemia è la quantità di zuccheri circolanti nel nostro sangue. Il suo valore è tenuto sotto controllo grazie al lavoro di una parte specifica del pancreas che produce due ormoni: l’insulina, che ha il compito di abbassare il livello di zuccheri nel sangue; e il glucagone, che funziona da antagonista perché ne innalza il livello. Più si mangiano cibi a elevato indice glicemico alimenti e più si ha produzione d’insulina.

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