nemesis

Psicologia Clinica e Forense – Psicoterapia – Logopedia


Lascia un commento

L’ESPERTO RISPONDE: Odio essere timido!

Buonasera, sono Luca, vi scrivo perché vorrei rivolgervi una domanda.
Riguarda la mia timidezza: quando sto in gruppo o conosco persone nuove, mi sento molto insicuro, nel senso che non parlo con gli altri e che mi emoziono! Mi potrebbe dare, cortesemente, dei consigli, per sbloccare la situazione e poter risolvere questo mio problema?

Caro Luca, timidezza e insicurezza sono caratteristiche umane presenti in molti di noi. Talvolta possono esser vissute come un ostacolo nella nostra vita sociale. Vorremmo magari essere più spigliati o brillanti, o solamente provare con minor intensità il disagio che tanto ci destabilizza. Provo a dare alcune risposte alla sua domanda: le prenda come spunti di riflessione, più che come consigli.

Che cos’è l’introversione? Innanzitutto, l’introversione è una qualità psicologica che connota molte persone. Lungi dall’essere un problema, denota semplicemente una maggiore attenzione verso la propria interiorità – pensieri, sensazioni, stati d’animo, fantasticherie – che verso il mondo esterno. Questo atteggiamento si accompagna spesso ad un’altra tendenza, inconsapevole e spontanea: chi è più introverso riveste facilmente la realtà esterna (persone, situazioni, eventi) di suoi significati o aspettative. Detto altrimenti: meno vivo concretamente il mondo e più lo investo di valori personali. Capita che un atteggiamento fortemente introverso ci porti a vivere l’esterno un po’ come uno schermo su cui proiettiamo parti di noi.

Perché ci si sente insicuri? Questione differente – poi – è l’insicurezza, che nel suo caso si presenta in gruppo o con nuove conoscenze. Forse potrebbe esserle d’aiuto domandarsi e mettere a fuoco cosa potrebbero rappresentare per lei i gruppi di persone e le situazioni nuove. Divertimento? Minaccia? Libertà? Giudizio? Sono solo esempi, ma cercare di comprendere il rapporto che per lei esiste fra questo stato d’animo e le situazioni in cui lo prova può essere un primo passo sulla strada per gestirlo.

Come affrontare queste difficoltà? Forse “gestire il problema” non è la formula giusta – e veniamo al terzo punto su cui le propongo di riflettere. Forse sarebbe meglio chiedersi come trovare un significato per ciò che si prova. Nella sua domanda lei scrive che non parla più con gli altri e che si emoziona. Beh, le nostre emozioni talvolta possono lasciarci senza parole (tutti prima o poi lo abbiamo provato), ma sono anche un segnale che il nostro organismo ci invia per comunicarci qualcosa. Per quanto possa esser sgradevole come ci sentiamo, da un punto di vista psicologico non ci sono emozioni negative: tutte affiorano per una ragione e – ahimè – ci tengono ad essere ascoltate, anche a costo di diventare molto insistenti. Questo per dire che, pur se faticoso, è utile chiedersi in che modo le nostre emozioni e stati d’animo potrebbero essere dei segnali da ascoltare, anziché dei problemi da risolvere.

Le mie sono osservazioni di carattere generale, ma spero comunque che possano esserle d’aiuto nell’inquadrare con più chiarezza ciò che sta vivendo e nel trovare una possibilità di dialogo con la sua insicurezza. Se ritenesse opportuno intraprendere un percorso psicologico per approfondire ciò che le sta capitando le mie colleghe ed io restiamo a disposizione.

Dott. Martino Lioy,
psicologo clinico,
psicoterapeuta e psicodrammatista specializzando.

 

Vuoi anche tu inviarci la tua domanda? Puoi farlo semplicemente collegandoti alla pagina 

Pensieri e Aforismi #128 Anonimo

Lascia un commento

#128-Anonimo


Lascia un commento

L’ESPERTO RISPONDE: emozioni inaspettate in gravidanza

Simonetta, 32 anni

Buongiorno,
Vi scrivo perché ho scoperto da poche settimane di essere incinta e forse non mi sento come dovrei sentirmi. Io e mio marito l’abbiamo cercato, lo desideravamo entrambi. Non abbiamo fatto come molte coppie che contano i giorni fertili ci abbiamo provato e in modo molto tranquillo è arrivato. Diciamo che ci siamo affidati al destino e in poco più di un paio di mesi il test ha dato esito positivo.
Non ho avuto il tempo di realizzare la cosa, mi sento spaesata e dentro di me circolano mille emozioni. È una cosa stranissima, non ho mai provato nulla di simile.
Mi faccio sempre mille domande… sono una insicura io. Ciò che mi preoccupa è che sento delle amiche o delle colleghe incinte come me che sprizzano di felicità da tutti i pori, leggo sempre di emozioni positive e di gioia immensa. E io? Io mi sento per lo più impaurita, ho mille dubbi e mille domande, ma perché? È normale? Possibile che io sia così diversa dalle altre?unnamed-1

Buongiorno cara Simonetta, la ringrazio averci scritto.
La gravidanza è un momento delicato nella vita di una donna. Ogni gravidanza è diversa, ogni donna è diversa come ogni giorno è diverso. Il ventaglio delle esperienze che possiamo provare è enorme, dal sentirsi sane e forti come non mai, con un senso di totale benessere, raggianti e felici, al sentirsi invece incredibilmente nauseate, affrante e svogliate.

Potremmo ritrovarci deluse o addirittura arrabbiate perché ciò che stiamo sperimentando potrebbe non coincidere affatto con le nostre aspettative sulla gravidanza e su come ci saremmo dovute sentire. Per quanto abbiamo desiderato questo momento, insieme alla felicità è possibile sperimentare momenti di paura, ambivalenza, rimpianto e incertezza. Come cambierà la nostra vita? Siamo pronte ad essere madri?

Inoltre durante la gravidanza spesso le donne si sentono più vulnerabili emotivamente e più sensibili sotto tutti i punti di vista, sia fisici che emotivi, anche per effetto dello squilibrio ormonale. Quindi quello che sta provando, Simonetta, è del tutto normale: molte donne come lei lo provano ma è difficile ammetterlo. Tutti “gli altri” si aspettano reazioni di gioia, e svelare le nostre paure diventa difficile. A volte la sensazione di sentirci giudicate, quindi, potrebbe impedirci di accettare e condividere le nostre emozioni.unnamed.jpg

Durante la gravidanza ci saranno molti cambiamenti che si affacceranno alla nostra esperienza: il nostro corpo, il lavoro, la famiglia, le persone intorno a noi. Una chiave per fronteggiare questo percorso è provare ad accogliere e accettare tutto ciò che verrà ed essere gentili e compassionevoli con noi stesse, soprattutto quando proveremo paura.
Spero di esserle stata di aiuto, le auguro di godersi ogni momento di questa esperienza.

 

mara per articoli

 

Vuoi anche tu inviarci la tua domanda? Puoi farlo semplicemente collegandoti alla pagina

esperto

#120 Pensieri e Aforismi-Anonimo

Lascia un commento


Lascia un commento

L’ESPERTO RISPONDE: come gestire una riscoperta sessualità.

Matteo
Cara psicologa, io ho scoperto da poco la mia omosessualità, fino a due anni fa stavo con una ragazza. Ora ho iniziato a vedermi con un ragazzo che ho conosciuto poco dopo l’estate ma il mio problema è che non riesco a vivere serenamente il sesso con lui. Ho ancora molti pensieri sul fatto di essere gay e sulla vicinanza fisica con un uomo e queste idee spiacevoli non mi fanno lasciare andare fino in fondo. Ho anche pensato di non essere davvero gay, anche se questo ragazzo mi piace e stiamo bene insieme. Cosa mi consigli di fare? Grazie

gay sesso esperto

Caro Matteo, grazie per averci scritto. Dalla tua mail mi sembra di capire che tu sia in un momento di confusione (e transizione) .
Capita che le prime esperienze sessuali, dopo la scoperta della propria omosessualità, non siano esattamente semplici e felici. Dalla tua lettera non dici quanti anni hai, ma posso immaginare tu non sia adolescente. Quindi ipotizzo che se la scoperta della tua omosessualità non è avvenuta in giovanissima età, magari è stato anche perché l’idea veniva inizialmente allontanata, in quanto spiacevole, o quantomeno non auspicabile. Non parli del tuo contesto socio-culturale, ma non è così difficile immaginare che ci siano contesti familiari, scolastici o il fatto di vivere in una realtà cittadina o di paese che influenzano la propria auto accettazione: in alcuni casi la ostacolano, in altri semplicemente la rallentano.
Considera inoltre che il sesso per molte persone è un aspetto ostico, qualunque sia l’oggetto d’amore.
E’ un terreno minato per molte di quelle persone che hanno un rapporto complesso con la propria parte più istintiva e pulsionale, e con il controllo. Perdere il controllo è qualcosa che per molti risulta insostenibile… Solo che se già nella vita di tutti i giorni è normale che non sia sempre “tutto sotto controllo”, nel sesso la possibilità di lasciarsi andare è indispensabile per poterne godere!
Quello che mi viene da pensare è che se il percorso che ti ha portato a scoprire la tua omosessualità è stato particolarmente lungo e conflittuale, magari con diversi momenti in cui hai tentato di ricacciare questo pensiero indietro, cercando dolorosamente di zittirlo, è abbastanza naturale che uno strascico di questi pensieri sia ancora presente. Sebbene tu riconosca di stare bene con questo ragazzo, e che sei attratto da lui, c’è ancora (almeno) un “pezzettino” del vecchio conflitto che è ancora presente, che emerge ovviamente nei momenti che dovrebbero invece essere più di pancia e istintuali.
Se il disagio di stare in questa situazione non è insopportabile, credo che potresti darti ancora del tempo, in fondo sono solo pochi mesi che frequenti questo ragazzo. Se senti però che la situazione diventa non più gestibile in maniera autonoma, potresti appoggiarti all’aiuto di uno psicoterapeuta per aiutarti a superare questo particolare (e importante!) momento. Resto a disposizione per altri eventuali dubbi!

esperto.jpg

autore_bianchi

Pensieri e Aforismi #82 Aristotele

Lascia un commento

Pensieri e Aforismi #65 Seneca

Lascia un commento

https://centronemesis.com/lesperto-risponde/


Lascia un commento

L’ESPERTO RISPONDE: indovina chi viene a cena?

Giorgia, 29 anni

“Buonasera, sono Giorgia e vi scrivo perché, sebbene possa sembrare una banalità, il mio problema, in questo momento, è presentare il mio nuovo ragazzo ai miei genitori. Sono figlia unica, ho sempre avuto un ottimo rapporto con loro, con mia mamma in particolare di estrema confidenza, e con papà di stima. Voglio bene a loro e loro ne vogliono a me. La difficoltà nel presentare il ragazzo con cui sto da tre  mesi è che Sam è pakistano. E’ un ingegnere, è venuto in Italia dopo la laurea e ha un ottimo lavoro qui, ma so già che i miei genitori avrebbero da obiettare fortemente per il suo paese di origine e per la sua religione. Loro sono un po’ tradizionalisti, chiusi e paurosi, oltre ad avere visioni politiche destrorse. Sam è musulmano, rispetta le linee guida fondamentali della sua religione, ma in questi mesi non mi è sembrato proprio che questo potesse avere delle ripercussioni negative nella nostra relazione. guess-whos-coming-to-dinner_mgzoomIl nostro rapporto è davvero molto bello, per quanto così diverso da me sto proprio apprezzando la voglia di conoscerci e provare a costruire qualcosa. La nostra sarebbe inoltre per me la prima relazione nella quale penso che potrei fare un salto di qualità, andare a convivere magari tra un po’. Un po’ di miei amici già lo conoscono, ma ai miei genitori non ho ancora parlato di lui, un po’ per scaramanzia e privacy in generale all’inizio di una storia (tendono un po’ a invadere), un po’ proprio perché ho paura della loro reazione (ho potuto evitare di parlarne anche perché da qualche anno, da quando lavoro stabilmente, non abito più con loro). Non voglio ferirli, ma non voglio nemmeno rinunciare a una relazione che sembra molto bella per questo motivo”.

Continua a leggere

Pensieri e Aforismi #35 R. Benigni

Lascia un commento

 

Pensieri e aforismi #29 G. Falcone

Lascia un commento