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Psicologia Clinica e Forense – Psicoterapia – Logopedia


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L’ESPERTO RISPONDE: Quando lo sport diventa fonte di stress, come affrontarlo?

Buongiorno,
Mi chiamo Giovanni, ho 37 anni e pratico regolarmente Sport, sono un runner amatoriale e non nascondo di essere determinato. Mi rivolgo ad un esperto in training mental perché mi capita spesso, soprattutto prima di una gara per me importante, di essere talmente teso da non riuscire a dormire la notte e al mattino di non poter fare colazione perché ho la sensazione di chiusura dello stomaco e scariche di dissenteria poco prima della gara. Mi è capitato recentemente che mi sono sforzato di fare colazione lo stesso e in macchina andando alla gara mi sono dovuto fermare e ho rimesso tutto. Mi da molto fastidio perché arrivo alla partenza stanco e non vivo bene la situazione a cominciare già dalla sera precedente. Tutto ciò influisce anche sulla mia performance e mi ci vuole un po’ di tempo finché io riesca ad entrare nella concentrazione della gara. Mi potete dare un consiglio su come affrontare al meglio questi momenti?braccia-corsa

Carissimo Giovanni,
Grazie del suo messaggio e della sua richiesta. Tante persone prima di una prestazione importante, come una gara, un esame o prima di qualsiasi sfida, reagiscono con un aumento moderato di adrenalina e stress. Questo serve a massimizzare la concentrazione verso il compito da svolgere. 

Mi sembra di capire che la sua percezione corporea prima di una gara importante, rappresenta invece una fonte di stress e ansia elevata e di attivazione nervosa eccessiva. Siccome si descrive come una persona abbastanza determinata, immagino che lei abbia anche aspettative elevate verso se stesso e dalla sua prestazione sportiva, come correre la distanza di gara in un certo tempo o essere più veloce della volta precedente. Insomma chiede a se stesso una prestazione di un certo livello. Queste aspettative si manifestano prima della gara nel suo corpo con delle reazioni tipiche, ma elevate, di tensione, ansia e stress.

Allenare il corpo e la mente: il nostro corpo e la nostra mente non sono due entità diverse, ma sono una unità e le due componenti si influenzano a vicenda. Nello sport è importante allenarsi con allenamenti tecnici specifici per sfidare il corpo, ma è altrettanto importante allenare la mente per poterla gestire. Come allenamento mentale le propongo delle tecniche di rilassamento che la possono aiutare a gestire meglio gli eventi e le situazioni che le provocano le sensazioni di tensione, a prendere conoscenza del proprio corpo, imparare ad ascoltarlo e prendere consapevolezza degli stati di tensione muscolare nei momenti di attività fisica e di riposo. 5a83f2e8c7fa6260c2b2c8bead48060ba8a20ddb

In generale i benefici del rilassamento sono molteplici e possono essere dimostrati in maniera oggettiva con degli strumenti che rilevano valori fisiologici come la riduzione della frequenza cardiaca e la pressione sanguigna, la normalizzazione della frequenza respiratoria e l’abbassamento del tono muscolare. Soggettivamente vengono percepite sensazioni di serenità, calma e leggerezza interiore, ma anche di pesantezza fisica tipica di una persona che riposa. Le consiglio di imparare tecniche come il Rilassamento Progressivo Muscolare di Jacobson, il Training Autogeno di Schultz o le tecniche di Mindfulness.

Consigli per rilassarsi: L’ambiente in cui si impara una tecnica di rilassamento dovrebbe essere tranquillo, caldo e accogliente. E’ importante assumere una posizione comoda, seduta o stesa, che può essere mantenuta per tutta la durata dell’esercizio. Dopo una prima fase di apprendimento e di allenamento in maniera regolare e frequente in una situazione “protetta”, il rilassamento viene praticato in circostanze con disturbi esterni e rumori, anche in presenza di persone estranee. Questo serve ad aumentare il livello di concentrazione, in seguito lo sportivo potrà imparare a rilassarsi anche nelle situazioni stressanti.   

Le suggerisco inoltre di instaurare una routine pre-gara per rafforzare la percezione di sicurezza e il controllo di stress e ansia, di instaurare un Self-talk, un dialogo interno, positivo ed efficace.  

L’obiettivo del rilassamento: sia nella routine pre-gara che nel Self-talk non è utile ricercare l’assenza completa di tensione e adrenalina nel corpo (se no che prestazione sarebbe?), ma una presenza moderata utile a sentirsi pronti per performare nel miglior modo possibile.

Se non ha nessuna esperienza in merito, le consiglio di rivolgersi ad un professionista, preferibilmente ad uno psicologo dello sport che le può dare il supporto necessario ad affrontare e superare le sue difficoltà in modo che lei possa divertirsi a praticare il suo sport preferito senza stress eccessivi e controproducenti.

Spero che la mia risposta sia stata esaustiva. Se dovesse avere ulteriori domande non esiti a contattarmi. 

Buona corsa!


Alexandra Viechtbauer
Psicologa, Psicoterapeuta, Psicologa dello Sport

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ESPERTO RISPONDE


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Training Autogeno in gravidanza, in particolare il metodo R.A.T.

La gravidanza rappresenta per la donna uno dei periodi della vita più ricco di cambiamenti. Le modificazioni che avvengono riguardano sia il corpo sia la mente che insieme dovranno trovare nuovi equilibri. Tra le fisiologiche oscillazioni ormonali e le normali insicurezze legate ai cambiamenti corporei, di abitudini e di ruoli, il Training Autogeno in gravidanza può essere adottato efficacemente per mantenere un equilibrio ed una serenità emotiva.

Tecnica di rilassamento e di psicoterapia esso si basa sulla ripetizione di particolari esercizi che devono essere appresi in modo graduale e con allenamento costante. Per le gestanti è utile in particolar modo il metodo R.A.T., Training Autogeno Respiratorio, tecnica che deriva dal Training Autogeno e che consiste in alcuni esercizi che aiutano a controllare la respirazione e a sciogliere i muscoli coinvolti nel parto.

Il compito primario del training autogeno in gravidanza è quello di aiutare le future mamme ad affrontare gli squilibri emotivi e le oscillazioni d’umore che spesso accompagnano il prima e il post parto, cercando di prevenire in questo modo patologie più gravi quali i disturbi d’ansia della gestante e la depressione post partum della neomamma.

Gli esercizi inoltre, eseguiti già a partire dal 4° mese con il supporto di uno psicologo esperto, possono ridurre se non far scomparire del tutto eventuali stati di malessere fisico legati al periodo: nausea, vomito, insonnia, irritabilità, stitichezza, senso di spossatezza, anomalie respiratorie e del ritmo cardiaco da ansia, sbalzi di pressione, dolori muscolari. Il Training Autogeno è una risorsa che non esaurisce la sua funzione nell’arco della gravidanza e del parto, ma che potrà essere utilizzata in qualsiasi momento della vita.

Il Training Autogeno in gravidanza permette dunque di attenuare i disturbi tipici di questo periodo oltre che di fronteggiarne i vissuti psicologici. Tale tecnica consente di sintonizzarsi e porsi in ascolto del proprio corpo e così facendo permette alla madre di iniziare un dialogo con il nascituro, creare armonia dentro di sé e prendere confidenza con i cambiamenti fisiologici. Facilita il raggiungimento di un profondo rilassamento e di un benessere generale, combattendo ansie e paure, e migliora eventuali contratture e dolori. Durante il travaglio consente alla mamma di concentrarsi su quanto sta accadendo, aumenta la determinazione, la calma e la capacità di autocontrollo, oltre a migliorare la fiducia in se stesse e nelle proprie capacità. I benefici del training autogeno si protraggono oltre la nascita del bambino, rendono la mamma più “allenata” ad affrontare tutti i piccoli problemi che la cura e la gestione di un neonato e del nuovo ruolo comportano.

Il training autogeno non è una cura che elimina il dolore o l’ansia in maniera definitiva, ma aiuta sensibilmente a tenere sotto controllo lo stress e ad affrontare gli ostacoli con maggiore tranquillità. La sua pratica stimola la produzione di endorfine che contrastano l’ansia e l’agitazione favorendo anche il controllo del dolore grazie al rilassamento della muscolatura.

Tale metodo andrebbe appreso all’interno o in concomitanza di corsi che prevedono un approccio completo a gravidanza, parto e post-partum. La gravidanza è un evento unico e misterioso che coinvolge non solo il corpo, ma anche la psiche della donna. La donna è assorbita da ansie e paure, per questo è importante approfondire non solo gli aspetti fisiologici della gravidanza, ma anche i vissuti psicologici della donna e di chi le sta accanto. Corsi così strutturati rispondono sia ai bisogni informativi che di sostegno dei futuri genitori: le paure si attenuano grazie alla condivisione e all’informazione, il confronto rassicura e rende protagonisti della propria esperienza, il gruppo che accoglie e ascolta infonde fiducia e coraggio.

 

dott.ssa Filomena Tancredi
Psicologa Psicoterapeuta

VEDI ANCHE “IL CORSO DI ACCOMPAGNAMENTO ALLA NASCITA”


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Corso Training Autogeno dal 3 febbraio 2017 a Torino


Venerdì 03 gennaio 2017
dalle ore 19.00 alle ore 20.00
Primo di 8 incontri
presso il CENTRO NEMESIS – Nuova sede di Torino
Corso Galileo Ferraris 119
(6 posti disponibili)

Docente: Dott.ssa Sonia Pedalino – Psicologa, Operatore clinico di Training Autogeno Continua a leggere


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Serata gratuita introduttiva al corso di Training Autogeno

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Venerdì 20 gennaio 2017
dalle ore 19.00 alle ore 20.00
SERATA GRATUITA INTRODUTTIVA
presso il CENTRO NEMESIS – Sede di Torino
Corso Einaudi 59 (Google Maps)
(20 posti disponibili)

Docente: Dott.ssa Sonia Pedalino – Psicologa, Operatore clinico di Training Autogeno Continua a leggere