Clara, 24 anni
Buongiorno, vi scrivo perché mi rendo conto che forse, qualcosa che a me è sempre sembrato una casualità, oramai è da troppo che va avanti.
Ho 24 anni, e non ho mai avuto una storia vera e propria con un ragazzo. Ci sono uscita, ho avuto delle brevissime storielle (qualche settimana), ma mai una storia.
Premetto che sono una ragazza a detta di tutti carina e so di essere simpatica, ho tanti amici e non ho difficoltà a conoscere ragazzi, ma le storie poi finiscono sempre, o le occasioni anche palesi vengono lasciate cadere, spesso mi rendo conto per colpa mia.
E’ come se aspettassi sempre di trovare il principe azzurro, il ragazzo ideale, ma guardandomi intorno mi rendo conto che forse sto sbagliando qualcosa.
Guardo le mie amiche, che hanno relazioni anche durature e felici, e mi rendo conto che ognuno dei loro ragazzi ha dei pregi e dei difetti, con i quali loro riescono a convivere perfettamente.
Se parlo con le amiche spesso mi dicono che è solo che non ho trovato la persona giusta, ma a me viene il dubbio che il problema forse non è solo questo.
Spero di non aver fatto una domanda troppo stupida, e di non crearmi pensieri inutili, ma ci tenevo ad avere un punto di vista esterno.
Carissima Clara,
grazie per averci scritto. La sua non è una domanda stupida, anzi, riflette una buona capacità di mettersi in discussione, qualità utile.
Se inizialmente appare infatti più facile immaginare che un problema riguardi il mondo esterno (un ragazzo che non è abbastanza carino, simpatico, non è abbastanza in linea con i nostri interessi..) , quando ci si rende conto che una difficoltà continua a ripresentarsi, sempre uguale, rigidamente, nel corso del tempo, domandarsi se e cosa ci mettiamo di nostro è estremamente maturo e adeguato, perché ci permette di toglierci dall’empasse che abbiamo creato, e approcciare la preoccupazione in un modo più costruttivo.
Questo è proprio il primo step, nonché quello necessario, che viene utilizzato in psicologia cognitiva per affrontare un problema: infatti, se un problema non è sotto la mia responsabilità, non posso intervenire in nessun modo. Il senso di frustrazione ripetuta che ha provato di fronte a storie interrotte, ha prodotto in lei il desiderio di capire quale sia il suo ruolo in questo.
Si è resa conto che il passare all’uomo successivo, ogni volta, crea ulteriori delusioni, e visto che, guardandosi attorno, è in grado di osservare che relazioni serene possono instaurarsi anche con persone non “perfette”, mette in dubbio che ci sia un punto di partenza sbagliato.
Dalle poche informazioni che ci ha fornito non siamo in grado di fare ipotesi specifiche su quello che può essere il motivo sottostante che la porta a trovare difetti e ad accentuare incomprensioni e ritirarsi, laddove potrebbe invece soffermarsi e provare ad affrontarle in maniera costruttiva.
Spesso però, ciò che non permette l’instaurarsi di relazioni in chi cerca “il principe azzurro”, è la difficoltà di tollerare la frustrazione.
Inseguendo un ideale a tutti i costi, che in quanto tale appare irraggiungibile, a volte ci si crea un alibi per ripararsi da frustrazioni inevitabili nella vita reale: se l’altro non è mai “abbastanza”, non investo energie “inutilmente”. Quello che poi si cela spesso è il timore di non reggere la fine di una storia su cui si è investito, o anche, ben prima, semplicemente di accettare quello che una relazione richiede, quindi di avere a che fare con una persona con pregi e difetti, e mediare tra i nostri bisogni e quelli del partner.
Questo non vuol dire che dobbiamo rinunciare ai nostri ideali, ma dobbiamo comprendere che essi hanno senso come un modello a cui tendere: in tutti gli ambiti di vita e chiaramente anche nelle relazioni, si dovrebbe mediare tra ideale e reale.
Per cercare di capire ciò che le succede, quello che si può cominciare a domandare, Clara, è: che cos’è che mi fa paura in una relazione? Se ne avessi una, quali sarebbero le difficoltà che immagino avrei? Osservando le coppie a me vicine, cos’è che mi sembra particolarmente difficile?
Partendo da queste riflessioni, date le sue buone capacità di mettersi in discussione, avrà modo di capire meglio il suo funzionamento.
Sperando di averle dato qualche interessante spunto su cui riflettere, rimaniamo a disposizione per ulteriori dubbi. Qualora lo ritenesse necessario, non esiti a contattarci di nuovo.
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