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Psicologia Clinica e Forense – Psicoterapia – Logopedia

COME GIOCANO I BAMBINI: le tappe fondamentali per il loro sviluppo cognitivo e fisico

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I numerosi studi condotti sul gioco, soprattutto negli ultimi 40 anni, hanno portato al riconoscimento del ruolo centrale che esso svolge nel processo di sviluppo infantile.

L’attività ludica è infatti la forma di espressione privilegiata dal bambino, lo strumento attraverso il quale si rapporta a se stesso, esplora il mondo circostante, ha la possibilità di ricombinare in maniera personale e creativa le informazioni, le indicazioni, i segnali che gli vengono dall’ambiente. Il gioco è quindi un’azione che il bambino compie intenzionalmente per inserirsi nella realtà che lo circonda e per manipolarla.

L’interazione con gli oggetti e/o con le persone implica l’associazione tra azione (intesa come movimento) e informazioni sensoriali che derivano dai nostri organi di senso e che servono per poter iniziare l’azione stessa (vista, udito tatto, sensibilità, percezione della posizione corporea e dei movimenti che metto in atto in un preciso momento); manipolazionel’attività di manipolazione degli oggetti è la base della conoscenza, dunque è fondamentale fin da subito permettere ai nostri piccoli di toccare e maneggiare qualsiasi oggetto (assicurandosi naturalmente che non sia tagliente, velenoso, che non possa essere ingerito,..) per fare le prime esperienze.

Appena nato il piccolo guarda gli oggetti e tenta di toccarli, sebbene non abbia ancora il controllo degli arti, ma già a 4 mesi  muove, tocca gli oggetti con entrambe le mani e osserva gli effetti del suo agire, inizialmente in modo casuale, poi verso i 5 mesi l’azione diventa volontaria e cattura la sua attenzione per lunghi tempi. Lasciamo dunque che il bambino ripeta anche a lungo un’azione che gli provoca piacere!

A 6 mesi inizia la fase dello scuotimento e della percussione, in sincronia con la comparsa delle prime lallazioni linguistiche; è il momento dei giochi sonori quali maracas, sonaglietti, campanellini, tastiere e tutto ciò che provoca un suono come conseguenza dell’agire del bambino.

Arriviamo ai 9-11 mesi nella fase cosiddetta del bambino smontatore”, quel periodo in cui la distruzione di oggetti, giochi, vestiti provoca un grosso piacere e soddisfazione per il bambino; è il  momento in cui svuotano i cassetti, fanno cadere libri impilati, colpiscono una torre di cubi per il piacere di farla cadere, strappano libri, calpestano tutto ciò che hanno davanti. Non preoccupiamoci dunque perché questo momento è fisiologico, la demolizione di ciò che li circonda è una fase che tutti i bambini attraversano!

gioco costruzioneDall’anno di età, accompagnato da una importante evoluzione a livello cognitivo e in opposizione al periodo precedente, si palesa il momento delle “costruzioni, quello in cui il bambino manipola i materiali al fine di costruire un prodotto, crea relazioni tra gli oggetti, è molto protettivo rispetto a ciò che ha costruito, molto attento a non distruggerlo. In questa fase si possono utilizzare pongo, colori, pastelli, sabbia e materiale strutturato quale lego, cubi, puzzle, costruzioni, perline, figure.  

Il compimento dei 2 anni porta ad una grossa evoluzione nel gioco del bambino poiché compare il cosiddetto gioco simbolico, che prevede il “fare finta di…”, l’utilizzo di oggetti con significato diverso (es. fare guidare un trenino ad un cubetto di legno immaginando che sia il capotreno), mettere in sequenza più schemi di azione creando una vera e propria narrazione (es. far mangiare la bambola, poi farle il bagnetto, poi asciugarla, metterle il pigiama e farla addormentare). Il gioco simbolico è un’acquisizione essenziale per lo sviluppo del linguaggio poiché utilizza modalità metaforiche proprio come avviene per il linguaggio verbale (uso del simbolo per riferirsi ad un oggetto specifico).GIOCO SIMBOLICO

È dunque molto importante conoscere quali sono le tappe del gioco dei bambini dalla nascita ai 2 anni affinchè si possa stimolarli nel modo migliore perché “l’azione con gli oggetti riflette il contenuto della mente” ed il gioco è uno stimolo indispensabile alla crescita cognitiva del bambino.

cristina iosa logopedista

 

                                                

 

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