nemesis

Psicologia Clinica e Forense – Psicoterapia – Logopedia

La deglutizione nella persona anziana

Lascia un commento

Come cambia la deglutizione nella persona anziana?

L’alimentazione riveste un ruolo fondamentale per l’individuo, sia per la necessità vitale che per gli aspetti edonistici e di condivisione.
Tuttavia, con l’avanzare dell’età, il meccanismo deglutitorio può diventare meno efficace, con possibili conseguenze spesso poco conosciute e sottostimate.
I disturbi di deglutizione in età senile prendono il nome di presbifagia, termine che indica un processo involutivo fisiologico a carico dei distretti deputati alla deglutizione nei soggetti anziani.
Tale termine comprende al suo interno due diverse categorie: la presbifagia primaria e quella secondaria.
Con il termine presbifagia primaria, si intende un decadimento funzionale del meccanismo deglutitorio nella persona anziana. deglutizione 1Tale condizione, seppur non vada considerata in senso strettamente patologico, rischia, tuttavia, di determinare un rischio di malnutrizione o di infezioni respiratorie dovute al passaggio di cibo nei polmoni. Al contrario, il termine presbifagia secondaria fa riferimento a un’alterazione della dinamica deglutitoria rilevabile a livello clinico che può presentarsi come evento isolato o in conseguenza a altri quadri patologici quali malattie ostruttive, cerebrovascolari o neurodegenerative.

Le alterazioni fisiologiche della deglutizione ascrivibili all’età comprendono:

  • Ridotta sensibilità gustativa;
  • Ridotta salivazione;
  • Masticazione deficitaria a causa dell’edentulia e/o della presenza di protesi dentarie non adeguate;
  • Affaticabilità durante il pasto dovuta a una spinta linguale meno efficace, con necessità di compiere più atti deglutitori per deglutire un bolo;
  • Modificazione delle abitudini alimentari;
  • Aumento della durata del pasto;
  • Incoordinazione fra deglutizione e respirazione, con conseguente riduzione della protezione delle vie aeree.

Come individuare la presenza di problemi di deglutizione nella persona anziana?

I segni di seguito riportati possono essere rivelatori di presenza di problemi deglutitori. In particolare:

  • Tosse durante e/o dopo i pasti;
  • Senso di soffocamento durante l’assunzione del cibo;
  • Rigurgito nasale;
  • Voce gorgogliante;
  • Presenza di residui di cibo in bocca e/o in gola;
  • Perdita di cibo dalla bocca;
  • Deglutizione fastidiosa e/o dolorosa;
  • Necessità di bere dopo aver deglutito cibi solidi;
  • Perdita di peso;

Che cosa fare?

Se presenti uno o più sintomi, è necessario rivolgersi a un medico foniatra per una visita e un eventuale esame fibroscopico della deglutizione.
Tale esame consiste in una fibroscopia durante la quale il paziente assume piccole quantità di cibo a consistenza diversa e lo specialista può oggettivare la presenza di disfagia e il possibile passaggio di cibo nelle vie aeree.
In caso di presenza di presbifagia, può essere utile una presa in carico logopedica per individuare strategie utili a compensare il deficit e monitorare l’evoluzione del sintomo, assicurando un’assunzione sicura del pasto.
È importante, durante il pasto, che la persona anziana – o chi provvede a alimentarla, nel caso in cui non possa farlo in autonomia – presti la massima attenzione ai seguenti suggerimenti:deglutizione2

  • La persona deve essere correttamente posizionata, seduta dritta, capo allineato rispetto al tronco;
  • L’ambiente deve essere illuminato e tranquillo, il più possibile privo di distrazioni;
  • Non introdurre un nuovo boccone fintanto che il primo non sia stato completamente deglutito;
  • Evitare che il paziente alzi la testa verso l’alto mentre mangia o beve;
  • Non parlare durante l’assunzione del pasto.

 Alimenti da evitare

Nel caso di presenza di presbifagia, è consigliabile eliminare i seguenti alimenti, i quali risultano maggiormente difficili da deglutire:

deglutizione 3

  • Pastina in brodo, minestrone in pezzi;
  • Alimenti secchi e che si possono sbriciolare (craker, grissini, biscotti…)
  • Verdure filamentose;
  • Alimenti duri, difficili da masticare;
  • Caramelle dure e compatte;
  • Polveri (cannella , cacao, zucchero a velo…).

La presbifagia necessita di una gestione integrata da parte delle figure professionali e non che ruotano attorno intorno alla persona anziana, in modo tale da garantire la sicurezza al momento del pasto, favorendo il mantenimento dell’autonomia e la forte valenza sociale, emotiva e interattiva a esso collegati.

Dott.ssa Silvia Giusiano, Logopedista

Rispondi