In questi giorni di quarantena forzata, tutti parlano di Smart working, sappiamo (più o meno) tutti di che si tratta, è stata anche una recente conquista di molti lavoratori e aziende che hanno voluto copiare la buona prassi di grandi colossi come Google o Apple e insomma seguire le grandi aziende della Silicon Valley che conseguono il massimo benessere dell’addetto ai lavori ai fini della massima produttività.
Ma quello di oggi trattasi di esperienza ben diversa, forzata, in solitudine o condivisa in uno spazio ristretto con altri membri della famiglia.
Quindi, per sopravvivere, ecco alcuni consigli per vivere al meglio possibile questo momento particolare.
1. Prediligi tante piccole pause. Sì, a casa hai bisogno di maggiori pause rispetto al lavoro in presenza dove un pranzo e un caffè possono essere sufficienti. Questo perché in presenza in realtà diamo per scontate molte pause che la nostra mente automaticamente fa ponendo attenzione a piccole cose che succedono attorno a noi: la collega che si alza e di cui notiamo il nuovo abito, il collega che ci fa una battuta veloce, il semplice guardare fuori dalla finestra, ascoltare un discorso altrui. È uno shift dall’attenzione sostenuta , quella che pongo al mio compito al lavoro, all’attenzione selettiva cioè quando la dirigo volontariamente verso qualcosa di selezionato. Accade in modo rapido e automatico e a casa ci sono meno opportunità. Piccole pause quindi e in numero maggiore possono permettere questo stacco naturale della mente e ricaricarci per andare avanti. Accarezzate il vostro gatto, date da mangiare alla tartaruga, ascoltate una canzone preferita, bevete una tazza di the, battete un 5 al vostro bambino (che nel frattempo stara distruggendo la casa proprio accanto a voi…). Bastano pochi minuti 😉
2. Creati un ambiente confortevole.
Uno dei principi dello SW è proprio quello di favorire la creatività e la personalizzazione. Applichiamola in questo modo! Non tutti erano pronti a lavorare da casa e crearsi un’ambiente caloroso, comodo e piacevole sicuramente aiuta. Mettiamo una pianta, una foto, un libro che ci piace, una ciotola con degli snack, una buona luce e tutto ciò che può farci stare bene. Qualcosa magari anche di migliore del nostro stesso ufficio e che rispecchi la nostra personalità.
3. Anche l’occhio vuole la sua parte! quindi, attenzione a non lasciarsi andare! Talvolta SW è sinonimo di “resto in tuta tutto il giorno… “, ma in questo caso i giorni saranno tanti e consecutivi e sopratutto, non scelti ma “imposti” dalla situazione. Essere curati e ben vestiti (magari senza tacchi è permesso!) crea un circolo virtuoso di cura generale e quindi anche di cura nel proprio operato. I nostri neuroni specchio ringrazieranno di poter riflettere qualcosa di buono e ordinato portandoci a mantenere ordine e pulizia in ogni campo. Perciò, tutti belli per il lavoro a casa! Mente e corpo interagiscono per modellare la nostra esperienza cosciente di emozione, forniamo emozioni positive! Guardiamoci allo specchio e sentiamoci belli!
4. Ritaglia spazi per te. Banale, ma fondamentale. Leggi qualche pagina del libro che hai sempre rimandato, scrivi un messaggio all’amico che pensi sempre ma a cui non riesci mai a scrivere, pianifica il tuo prossimo viaggio! Di quest’ultimo ne avremo tutti presto bisogno. In questo momento i giorni della settimana saranno ancora di più uno uguale all’altro. Quindi organizziamoci cercando di inserire anche diversivi e azioni differenti giorno per giorno per renderli più creativi e colorati.
Forse sembra un po’ contro la definizione stessa di SW, ma, 5. stabilisci confini spazio-tempo! In realtà un buon SW lo prevede, ancor più ora! Organizza le riunioni, pianifica il da farsi, mantieni i contatti con i colleghi in modi diversi. Non tutto per forza deve essere video chat, ma anche mail, telefono e tutto ciò che di virtuale può venire in nostro aiuto! Segnalo inoltre alcune piattaforme che proprio in questo momento mettono a disposizione strumenti e abbonamenti gratuiti per la gestione SW, le trovate qui https://solidarietadigitale.agid.gov.
E se tutto ciò non bastasse, ricordiamoci che in questo momento chiedere un supporto può essere utile.
#lopsicologotiaiuta