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Psicologia Clinica e Forense – Psicoterapia – Logopedia

Giochi di ruolo cartacei: non solo semplici passatempi!

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Nel Gennaio 2016 la rivista “American Journal of Clinical Hypnosis” ha pubblicato una ricerca (vai al link) che darà soddisfazione a tanti giocatori di giochi di ruolo cartacei: chi gioca regolarmente ai cosiddetti role-playing games mostra livelli di empatia e di capacità di immedesimazione significativamente maggiori rispetto ad un campione simile di persone che non giocano a giochi di ruolo.

Innanzitutto proviamo a capire cosa sono i giochi di ruolo da tavolo.

hwil9i“Il gioco di ruolo è un gioco in cui i partecipanti fingono di essere i personaggi di una storia che essi stessi inventano, mossa dopo mossa, sotto la guida di un Master (o “Narratore”). Quest’ultimo espone una situazione, mentre gli altri giocatori raccontano a turno che cosa farebbero se fossero davvero un gruppo di avventurieri che deve liberare la principessa prigioniera del drago, o uno sceriffo e i suoi aiutanti a caccia dei contrabbandieri di whisky nel selvaggio West, o i ribelli di Guerre Stellari che cercano di mettere in salvo i piani della più potente astronave della galassia, oppure coniglietti e maialini di un cartone animato in cerca delle loro leccornie preferite…” (tratto da http://www.gdr2.org)

Il capostipite dei giochi di ruolo cartacei è “D&D” ovvero “Dungeon&Dragons”, inventato negli anni ’70 da Gary Gigax, in cui elfi, nani, mezzorchi e umani si muovono in un ambientazione fantasy (simile a quella del Signore degli anelli) affrontando avventure e scontri con giganti, draghi e molte altre creature fantastiche. Ad oggi, esistono numerosi giochi di ruolo ognuno con regole differenti e una propria ambientazione: mondi di vampiri, futuri ipertecnologici, ambientazione horror…

Foto-blog-I-SalvatoriIl classico gioco di ruolo si svolge intorno ad un tavolo e necessita solo del manuale (contenente il regolamento e la descrizione generale dell’ambientazione), le schede dei personaggi, matite e dadi, che possono avere da 4 a 20 facce.

L’ingrediente fondamentale dei giochi di ruolo cartacei da tavolo è l’immaginazione: il Master inventa la storia, solitamente caratterizzata da una missione collettiva del gruppo e da molteplici sotto-obiettivi , decide le sfide che i personaggi devono affrontare, descrive l’ambientazione e le scene che si svolgono, personifica i personaggi che popolano il mondo. Ciascun giocatore deve interpretare un personaggio, che è definito da caratteristiche fisiche, psicologiche, abilità manuali e ha una storia passata che influisce sulle azioni presenti. I personaggi si trovano a dover studiare strategie per raggiungere i propri obiettivi e per sopravvivere ad avversari che cercano di impedirglielo. Compiono quindi delle scelte, descrivendo le azioni che intraprendono e parlando in prima persona. Il successo di ogni sfida è determinato dalle abilità del personaggio e da un certo grado di casualità definito dal lancio dei dadi.

Nei giochi di ruolo non c’è nessuno che vince o che perde, la bellezza dipende dalla bravura del master nell’inventare e raccontare la storia e dalla capacità dei giocatori di interpretare i personaggi.

I giochi di ruolo cartacei, oltre ad essere un piacevole passatempo ed un’occasione per stare insieme agli amici, diventa uno strumento importante per lo sviluppo e l’espressione di alcune caratteristiche e abilità personali. Proviamo a vedere quali…

Innanzitutto la scheda del personaggio funziona come uno schermo su cui proiettare parti di sé per creare un alter ego virtuale che consente di esprimere aspetti della propria personalità che non trovano spazio nella vita quotidiana. Ad esempio, immaginare un personaggio molto aggressivo e interpretarlo in prima persona può permettere di entrare in contatto con una parte di sé che magari può essere negata o inespressa nella realtà. Questo contribuisce al processo di sperimentazione, importante soprattutto nella fase adolescenziale nella quale si sta costruendo la propria identità.

I personaggi creati, inoltre, consentono di “allenarsi” nell’espressione delle proprie emozioni e nella gestione delle dinamiche relazionali. Infatti, i giochi di ruolo permettono un’immedesimazione profonda nella psicologia del personaggio, nelle sue caratteristiche, nei suoi vissuti e nella sua storia personale. La possibilità di mettere in scena la propria parte interpretando il personaggio in prima persona permette, quindi, al giocatore di sperimentarsi nella gestione di alcune dinamiche intrapsichiche e interpersonali, proprio come un attore di teatro che recita la parte. A differenza del teatro, però, in questo caso non c’è un copione prestabilito da seguire, ma è compito del giocatore esprimere la propria immaginazione e creatività. destinoscuro1Tutto questo avviene in un contesto protetto in quanto le conseguenze delle azioni ricadono sul personaggio e non direttamente sul giocatore che, quindi, può permettersi di sperimentarsi con maggiore libertà e sicurezza. Al contempo, però, questa esperienza diventa più realistica rispetto ad un esercizio di pura fantasia in quanto, in questo caso, esistono altre persone con cui confrontarsi (tramite altri personaggi) e limiti che sono imposti dalle regole del gioco e dal narratore, così come esistono conseguenze positive e negative per le proprie azioni. Ad esempio, un personaggio che raggiunge i propri obiettivi, si dimostra valoroso in battaglia, riesce a trovare soluzioni geniali per uscire da situazioni pericolose o si dimostra bravo a gestire le relazioni interpersonali, può accrescere le proprie capacità e potenziarsi, acquisendo maggiori capacità fisiche, intellettive o anche magiche. Di contro, prendere decisioni sbagliate, essere troppo impulsivi o aggressivi, non essere capaci di gestire le relazioni sociali, può portare a delle conseguenze negative sia per tutto il gruppo di avventurieri, arrivando fino a mettere a rischio la riuscita dell’avventura, sia per il personaggio stesso che può morire e quindi essere abbandonato per sempre.

Infine, un altro aspetto molto importante dell’immedesimazione è che il personaggio deve “dimenticare” chi è il giocatore: se ci sono informazioni che il giocatore conosce ma il personaggio no, questo deve comportarsi come se non ne fosse a conoscenza, oppure, se il giocatore è molto bravo in un’abilità, ma il personaggio, per come è stato creato, non è altrettanto bravo, non potrà utilizzare questa capacità a proprio vantaggio. Ad esempio, se il giocatore è uno scarso oratore e tende, nella vita reale, ad imporsi con la forza, mentre il personaggio che ha inventato possiede ottime abilità dal punto di vista comunicativo e un basso punteggio di forza fisica, il giocatore dovrà evitare di utilizzare una strategia basata sulla violenza, prediligendo, piuttosto, una strategia basata sulla dialettica.

Il-Gioco-di-Ruolo-e-linterpretazione-teatraleNel gioco di ruolo, inoltre, il personaggio raramente si trova da solo, è per lo più inserito all’interno di un gruppo di altri personaggi con caratteristiche, personalità ed esperienze diverse. Il gruppo deve quindi essere capace di stabilire delle relazioni interpersonali efficaci per poter convivere, raggiungere i propri obiettivi o, “semplicemente”, per sopravvivere al nemico. La cooperazione è di fondamentale importanza per un gruppo di avventurieri e va continuamente costruita, così come la capacità di risolvere i conflitti che inevitabilmente emergono tra i personaggi. I personaggi del gruppo devono imparare a sviluppare capacità assertive per poter sopravvivere sia ai nemici sia agli stessi compagni, che non sempre si dimostrano leali e generosi.

Oltre a questo, anche la capacità di sviluppare strategie, immaginare piani d’azione, pianificare un attacco, prevedere le conseguenze delle proprie azioni, valutare l’efficacia di alcune scelte piuttosto che di altre, sono tutte abilità essenziali per poter sviluppare un gioco di ruolo nel miglior modo possibile.

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Un’altra abilità fondamentale che si sviluppa attraverso questo tipo di giochi di ruoli cartacei è l’abilità narrativa e di comunicazione. Infatti, da una parte il Master è tanto più bravo quanto più riesce a descrivere in modo dettagliato l’ambientazione in cui i personaggi si trovano o a particolareggiare in modo sempre più preciso la scena che sta avvenendo. In questo modo viene creato uno spazio immaginato condiviso che permette ai giocatori di immergersi in modo più profondo nella situazione che i loro personaggi stanno vivendo. Dall’altra parte i personaggi stessi spesso si trovano a dover usare le proprie abilità oratorie per poter uscire da una situazione difficile o per convincere gli altri personaggi.

Altre fondamentali abilità sono la flessibilità e la capacità di improvvisazione: questo in particolare per il Master, il quale, nonostante abbia una storia già pianificata, deve avere la capacità di inventare nuovi scenari in tempo reale a seconda delle scelte che i personaggi compiono. Infatti i giocatori sono liberi nella scelta delle azioni da fare e non sempre si comportano in modo logico e prevedibile. Per questo, il narratore spesso si trova a dover improvvisare scenari alternativi che rimangano, comunque, coerenti con la storia. I giocatori, inoltre, devono essere capaci di fare delle buone scelte, in un tempo limitato. Spesso, infatti, i personaggi devono trovare la soluzione migliore per la situazione di gioco che si è venuta a creare, in tempi molto rapidi: non sempre il nemico è disposto ad aspettarti!

Sono tante, quindi, le abilità che si possono sviluppare con i giochi di ruolo cartacei, che a prima vista, sembrerebbero un passatempo per ragazzi. Come tanti altri giochi, invece, racchiudono in sé delle potenzialità di crescita e apprendimento, all’interno di un contesto di condivisione di gruppo.

Allora perché non provare ad iniziare una nuova avventura con i giochi di ruolo cartacei?

“Era una persona seria.
Passava il suo tempo giocando”
Lewis Carrol

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Autore_Benaglio

One thought on “Giochi di ruolo cartacei: non solo semplici passatempi!

  1. Wow, grazie per aver usato una delle immagini di Destino Oscuro GDR 😀
    Siamo contenti che sia stata d’ispirazione.

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