HIV / AIDS 2.0
Profezia di un’evoluzione possibile
di Claudia Turrisi
Sabato 21 Maggio 2016
dalle ore 17.00 alle ore 18.30
presso la sede di Bergamo
via Muratori 3 (Google Maps)
(5 posti disponibili)
Ne discutono con l’autrice
Alessandra Bianchi – Psicologa, esperta in pazienti sieropositivi
Paolo Meli – Educatore Responsabile Tavolo HIV/AIDS Caritas Diocesana Bergamasca, Pedagogista Comunità Emmaus
Coordina
Elena Nobiltà – Psicologa e Psicoterapeuta, direttrice Centro Nemesis
Dopo l’incontro di Milano del 13 Aprile, portiamo la ricerca di Claudia Turrisi, i dati e le testimonianze da lei raccolte, anche a Bergamo.
Ecco lo stralcio di una delle toccanti testimonianze che ha condiviso con noi a Milano:
PAZIENTE: “Poi gli dico che io compio gli anni il 29 marzo, e gli dico che l’unico regalo che possono farmi è di venire con me all’Amedeo di Savoia, malattie infettive, e di sottoporsi al test per l’HIV.
Le reazioni sono fra le più disparate, tanto spavento e paura. Il discorso che io faccio è: voi avete fatto le cose con leggerezza e siete arrivati a 30 anni, questa è la svolta della vostra vita, da qui diventate persone consapevoli, perché delle due cose, è meglio saperlo che non saperlo, essere consapevoli.
Se lo sapete prima è meglio perché basta una pillola per controllarlo, metti anche che sei positivo, ti prendi cura di te, agisci in tempo per curarti.
Se vai avanti a fare il coglione arrivi a un punto che stai male e sei al pronto soccorso per una qualsiasi banale infezione opportunistica e ti dicono: tu sei in AIDS conclamato e non c’è più niente da fare.
Hai fatto una vita di merda, te ne sei sbattuto, un po’ per paura, un po’ è meglio non sapere. E gli faccio questa bella tranvata tra capo e collo.
Però, qualora fosse positivo, ci sono io che sono l’esempio vivente di come si possa veramente vivere bene. Speriamo di no per tutti.
L’ultima volta erano in sette. Tutti negativi. Abbiamo festeggiato. Io le faccio queste cose, mi piace”
L’infezione da HIV e l’AIDS oggi sono ancora presenti nella nostra società, e non sono circoscritti a una parte marginale della popolazione. Le nuove diagnosi sono attribuibili, nella maggioranza dei casi, alla trasmissione sessuale. I dati ci dicono che si tratta di un fenomeno trasversale e in complessivo aumento, eppure è come se il problema fosse scomparso, nessuno ne parla più. La disattenzione in merito al tema HIV, oltre a lasciar proliferare il potenziale distruttivo del virus, sta impedendo di accogliere l’inedita sfida (culturale, pedagogica, etica, politica, psicologica, umana e sociale) che questo tipo di malattia rappresenta.
HIV/AIDS 2.0 è volto a promuovere una nuova generazione di storie capaci di abbattere la mutilazione della comunicazione che ancora oggi sembra prevalere attorno all’HIV: vuole essere “profezia di un’evoluzione possibile” che crede nella tessitura di un contesto culturale e sociale pronto a includere il fenomeno HIV in tutta la sua complessità, quale richiamo perentorio all’uomo contemporaneo a ridisegnare i propri confini aprendosi alla costruzione di “reti generative”, fondate sulla responsabilità e la consapevolezza del valore da attribuire alla reciprocità della cura. Esercitare il pensiero e le azioni verso una cura di sé che è imprescindibilmente legata alla cura dell’altro diventa luce di un futuro desiderabile.
L’AUTRICE
Claudia Turrisi inizia la sua esperienza nella pratica della cura prestando servizio di volontariato presso due Case Alloggio che ospitano persone HIV-positive. Si laurea in Scienze dell’Educazione presso l’Università degli Studi di Bergamo con una tesi dal titolo: “HIV/AIDS 2.0. Storie di nuova generazione o quasi”. Lavora come art director pubblicitaria da diversi anni.
Iscrizioni:
INGRESSO LIBERO – ISCRIZIONE OBBLIGATORIA
all’indirizzo mail alessandra.bianchi@centronemesis.com o tramite modulo sottostante.
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