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Psicologia Clinica e Forense – Psicoterapia – Logopedia

Psicofarmaci e psicofarmacoterapia insieme per la cura della psiche

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cervelloPsicofarmaci e psicofarmacoterapia utili nella cura della psiche, per capire come bisogna partire dal cervello.

Il cervello è l’organo più importante  e complesso del Sistema Nervoso Centrale, riceve segnali dall’interno ed esterno dell’organismo, rielabora questi messaggi attraverso la conduzione di vie nervose e la produzione di molecole specifiche, regolando in questo modo le funzioni vitali come l’appetito, l’umore, i livelli di ansia, il ritmo sonno veglia, la sfera sessuale, le funzioni gastrointestinali, la memoria, attenzione e concentrazione.

Il cervello comprende anche una parte più delicata, definita Psiche che individua l’insieme delle funzioni emotive, relazionali ed affettive dell’individuo, di cui è importante preservarne l’integrità.

Condizioni stressanti di varia natura possono comprometterne il funzionamento, andando ad alterare la concentrazione di alcune molecole, comunemente definite “Neurotrasmettitori”, le più importanti delle quali sono rappresentate dalla Serotonina, Noradrenalina e Dopamina. Aumento o diminuzioni eccessive di questi neurotrasmettitori possono comportare la comparsa di alterazioni dell’umore con perdita di interesse e piacere per le attività comunemente svolte, crisi di pianto, tensione interna, nervosismo, irritabilità, incremento dei livelli di ansia fino a configurare veri e propri attacchi di panico, disturbi del sonno, somatizzazioni gastriche con nausea, difficoltà a digerire, disappetenza, perdita di peso, stanchezza e spossatezza, riduzione del desiderio sessuale, maggiore percezione del dolore, cefalea oltre a difficoltà di attenzione, concentrazione e memoria.

cervelloQuando la mente “sta male” anche il corpo ne risente perché sono parti di uno stesso organismo vicendevolmente legate. Si possono manifestare  una serie di sintomi che apparentemente richiamano  malattie fisiche,  (vertigini, sbandamenti, aumenti della pressione, tachicardia) inspiegabili ai comuni esami diagnostici ma che, ad un esame più attento ed approfondito,  rappresentano sintomi di un disagio psichico.

In questi casi è utile poter pianificare un trattamento personalizzato e mirato, con psicofarmaci e psicofarmacoterapia, a risolvere la sintomatologia e ristabilire il benessere psicoaffettivo nel rispetto delle esigenze del paziente.

La psicofarmacoterapia si riferisce all’utilizzo di farmaci specifici per la cura della psiche. Gli psicofarmaci riguardano un’ampia categoria di medicinali che si differenzia in base alle proprietà chimiche ed alla specificità di azione. Di questi fanno parte gli antidepressivi, gli ansiolitici, gli stabilizzatori dell’umore e gli antipsicotici. E’ fondamentale differenziare quei casi in cui il trattamento farmacologico diventa imprescindibile, ovvero si applica a patologie psichiatriche gravi che spesso necessitano di un percorso di cura stabile nel tempo. Spesso invece è opportuno pianificare un trattamento farmacologico di supporto, temporaneo che potrà essere sospeso successivamente,  il cui fine è proprio quello di ristabilire l’equilibrio psicoaffettivo precedente.

Il ricorso a psicofarmaci e psicofarmacoterapia non viene sempre accettato dall’individuo; spesso si crede che il farmaco possa modificare la propria personalità oppure possa creare problemi di dipendenza per cui poi non se ne potrà più fare a meno. Queste informazioni risultano errate poiché qualsiasi trattamento farmacologico, se ben gestito dallo specialista e dal paziente nella modalità e nella durata di assunzione, non comporta alcun danno.

cervelloCurare la propria mente è un atto di responsabilità sia da parte del paziente che del medico specialista. I sintomi precedentemente descritti se non vengono affrontati secondo un approccio clinico corretto possono cronicizzare ed evolvere in disturbi psichici ben più gravi ed invalidanti, compromettendo il proprio funzionamento generale. La terapia farmacologica necessita sempre di una supervisione da parte del medico; ricorrere ad “un’autogestione del farmaco” potrebbe determinare un peggioramento della sintomatologia e la comparsa di effetti collaterali poco tollerabili.

Parlare di psicofarmacoterapia vuol dire anche parlare di “psicoeducazione”, ovvero informare il paziente in cosa consiste il trattamento farmacologico, le modalità ed i tempi di assunzione, le modalità di azione del farmaco e l’efficacia sui sintomi specifici del soggetto,  accogliendo in modo empatico qualsiasi dubbio o richiesta di chiarimento nel rispetto di una buona alleanza terapeutica.

giulia per articoli

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