Facebook ci fa perdere tempo e ci rende meno produttivi? Diminuisce la nostra capacità di concentrazione? Si riducono gli incontri e le uscite a favore di rapporti virtuali?
Bisogna riconoscere però che ci sono anche degli aspetti positivi in Facebook.
In questi giorni, per esempio, si è diffusa la moda di postare tre pensieri positivi della giornata.
Ecco perché ritengo che sia un’abitudine sana, assolutamente da provare!
Il pericolo dei pensieri negativi
Le nostre giornate sono piene di impegni, viviamo in una società sempre di corsa in cui dobbiamo saperci destreggiare tra lavoro, famiglia, partner, amici, interessi, relax.. ma quante ore abbiamo in un giorno?
E’ così che al primo ostacolo, anche minimo (l’autobus passa in ritardo, non si trova un parcheggio, il figlio è malato, il capo è nervoso, è finito proprio quel prodotto che cercavo, ecc.), si scatenano i pensieri negativi, spesso automatici, che si sommano durante la nostra giornata e ci portano a vedere tutto nero. Chi non ha pronunciato frasi del tipo “oggi mi va tutto storto”, “non vedo l’ora che finisca questa giornata”?
I pensieri negativi sono strettamente legati ad emozioni sgradevoli come la tristezza, la rabbia, il senso di colpa e l’ansia. E’ così che pensieri negativi ed emozioni sgradevoli si alimentano a vicenda, influenzando il nostro comportamento e portandoci a “leggere” e anticipare la realtà in una modalità eccessivamente negativa, anche in situazioni quotidiane non così drammatiche.
Pensieri negativi e depressione
Aaron Beck, psichiatra statunitense, correla alcuni stati di depressione (e le emozioni di tristezza ad essi legati) con la presenza di pensieri negativi che possono essere stati scatenati da qualcosa che è accaduto di recente o da ricordi riguardanti eventi passati. Beck elenca cinque tipologie di contenuti che molto probabilmente ritroveremo in tali pensieri:
1. Opinione negativa di se stessi
Questo deriva dal fatto che chi è affetto da depressione spesso si mette a confronto con altre persone che sembrano avere più successo o essere più intelligenti, simpatici o capaci. “Sono un fallimento come genitore”, “al mio collega viene sempre tutto bene”. La persona può sentirsi non apprezzata, senza valore, sino ad arrivare a sentirsi un peso per gli altri. E questo non farà che accentuare la depressione.
2. Autocritica e autocondanna
La persona si sente depressa perché tende a focalizzare tutta la sua attenzione sui presunti errori o difetti. Il pensiero è poi quello di esserne responsabili e ci si sente in colpa (“non ho fatto un buon lavoro”, “potevo fare meglio”), sino ad arrivare a pensare di non meritare gli eventi positivi che si presentano nel corso della giornata a causa della bassa opinione che si ha di sé e che porta a pensare di non valere abbastanza.
3. Interpretazione negativa degli eventi
Si può reagire frequentemente in modo negativo in situazioni che prima ci lasciavano indifferenti. Ed ecco allora che dopo una piccola spesa ci si può sentire abbattuti come se avessimo speso malamente una grossa somma di denaro. Un piccolo incidente (come un caffè rovesciato) ci cambia la visione della giornata, “oggi va tutto storto”. Oppure si può pensare che amici, colleghi, possano avere una brutta opinione di noi e leggiamo nei loro commenti disapprovazione anche quando il loro comportamento non è diverso dal solito.
4. Aspettative negative riguardo al futuro
Chi soffre di depressione spesso si convince del fatto che non ce la farà mai a superare i sentimenti di disagio e teme che i problemi dureranno per sempre. A questo punto ci si lascia andare al pensiero che inevitabilmente le cose andranno male, che è inutile cercare di migliorare la situazione e che “di sicuro non ce la farò”. Per esempio, lo studente sa che non supererà l’esame e smette di studiare, si rinuncia ad una gita perché tanto succederà qualcosa che la rovinerà o la festa sicuramente non verrà bene.
5. Ingigantimento delle difficoltà e delle responsabilità
La situazione non è realmente cambiata ma, arrivati a questo punto, la persona pensa di non potercela fare ad affrontare i suoi impegni. Inizia allora a rinunciare o a rimandare i momenti di svago e di riposo a causa degli obblighi che sente come pressanti. Possono perfino essere percepiti segnali fisici di tensione che di solito accompagnano tali pensieri: nausea, affanno, mal di testa.
Anche le persone non depresse sperimentano occasionalmente dei pensieri negativi, anche se meno costantemente, ma la caratteristica comune è che più una persona crede a questi pensieri negativi e più si sente peggio.
Come possiamo sostituire un pensiero negativo con uno positivo?
Trasformare un pensiero negativo in uno positivo significa innanzitutto smettere di credere al pensiero negativo. Il primo passo può essere quello di scrivere il pensiero negativo. Metterlo nero su bianco ci può aiutare a prenderne le distanze e osservarlo in maniera più corretta (“è davvero così realistico o potrebbe un po’ essere esagerato?”). A questo punto è possibile valutare meglio la situazione, cercando di trovare un pensiero più appropriato e convincente. Ad esempio, al posto della frase: “Oggi non me ne va bene una” un pensiero alternativo potrebbe essere: “Oggi qualcosa è andato storto ma sono successe anche cose positive”.
Ecco allora che ci corre in aiuto il pensiero positivo!
Quali sono i vantaggi del pensiero positivo?
Un pensiero positivo, o semplicemente più realistico, rispetto a quello negativo iniziale genera un immediato senso di sollievo e di leggerezza. Ma ci sono anche dei vantaggi che si presentano nel tempo: l’umore migliora e con esso anche la percezione di benessere, si riducono le emozioni di disagio, i rapporti con le persone migliorano e anche la nostra capacità di portare a termine i nostri progetti. Focalizzare sempre di più l’attenzione sui pensieri positivi, scrivendoli per esempio, ci allena a guardare la realtà in maniera differente perché anche i pensieri positivi possono diventare automatici!
Si può davvero cambiare il proprio modo di pensare?
I pensieri negativi tendono ad essere automatici ma noi possiamo “allenare” la nostra mente e correggere il nostro modo di pensare, esattamente come faremmo con una scorretta alimentazione o con postura sbagliata al computer. Cosa serve? Come in tutte le palestre di vita serve impegno ed un po’ di tempo ma il vantaggio di migliorare la nostra vita e raggiungere un maggiore benessere è davvero un buon incentivo!
Ecco allora che Facebook ci viene in aiuto.. potremmo iniziare il nostro allenamento proprio da qui: cosa vi è accaduto oggi di positivo? Quali sono i vostri tre pensieri positivi della giornata?
Il giornalaio vi ha sorriso quando di solito è sempre sulle sue? Il bar era vuoto e avete bevuto il vostro cappuccino in santa pace? I bambini si sono alzati senza lamentarsi? Il vostro capo è di buon umore? Avete vinto alla lotteria? La persona che occupa i vostri pensieri finalmente ha chiamato?
I pensieri positivi possono essere piccoli o molto grandi ma… sono sempre un bel esercizio!
Quindi cambiate lo status di Facebook e condividete qui con noi i vostri pensieri positivi!
16 Novembre 2014 alle 14:21
È un bell’esercizio che si dovrebbe fare più spesso tentando di renderlo più “spontaneo”. Tante cose belle non le vediamo e ci migliorerebbero davvero la giornata e il modo che abbiamo di porci verso gli altri