Giorgio, 62 anni
“Buongiorno,
vi scrivo per chiedervi un consiglio. Sto passando un periodo difficile, per il momento riesco ancora a gestire la situazione, ma non vorrei arrivare ad un punto di “non ritorno”.
Ho 62 anni e sono riuscito ad andare in pensione a settembre.
In tutta la mia vita ho lavorato in diverse aziende, nell’ultima però sono rimasto per ben 24 anni. Svolgevo la mansione di impiegato, anche se nel tempo mi hanno assegnato sempre maggiori responsabilità all’interno del mio settore.
Pur avendo sempre svolto il mio lavoro con passione e interesse, ho sempre visto la pensione come un traguardo: finalmente non avere più orari ed obblighi e poter fare quello che più mi piace.
Quando a settembre sono andato in pensione ero molto felice, ho festeggiato con i colleghi e i parenti. I primi mesi sono stati effettivamente rilassanti ma poi è subentrata l’apatia, la svogliatezza. Sembra che la mia vita non abbia più un senso, non trovo nulla da fare che mi piace. Anche i miei hobby di sempre hanno perso il loro fascino. Non mi riconosco più, passo le giornate in casa da solo a non fare nulla. Inizialmente non ho fatto caso, ma adesso inizio a preoccuparmi. Anche mia moglie mi dice che non posso più continuare così, è stata lei a consigliarmi di scrivervi per cercare un aiuto”
Buongiorno,
innanzitutto la ringrazio per averci scritto.
Anche se può sembrare strano, la situazione che descrive è più comune di quanto si creda. Tante persone quando raggiungono un traguardo così importante come la pensione possono fare fatica ad adattarsi al nuovo stile di vita. Infatti, sebbene la pensione possa essere molto desiderata, può far sperimentare anche vissuti negativi o ambivalenti. Questo perché è un passaggio del ciclo di vita e come tale implica un cambiamento che può portare a paura e incertezza. I cambiamenti di questo passaggio sono diversi.
Innanzitutto, smettere di lavorare porta ad una perdita di un ruolo sociale su cui una persona può avere investito. Ad esempio, lei racconta che all’interno dell’azienda in cui ha lavorato ha fatto carriera e ha assunto un ruolo sempre più importante. Il pensionamento ha portato alla perdita di questo ruolo, il quale, mi immagino, le richiedeva impegno e responsabilità ma le dava anche soddisfazioni e gratificazioni.
Inoltre, come ha detto lei, il lavoro richiede un alto investimento di tempo e con la pensione si riesce ad avere molto più tempo libero. Questo tempo deve, però, essere reinvestito in altre attività gratificanti, altrimenti rimane un tempo vuoto e privo di significato. Per questo è sempre importante mantenere vivo l’interesse in diversi settori: lavoro, famiglia, amici, hobby, ecc. In questo modo la perdita di uno di questi (per pensionamento, come nel suo caso, ma anche per altri motivi) viene compensata dalla presenza degli altri.
La fine della carriera lavorativa, inoltre, è un momento in cui spesso si fa un bilancio tra i propri sogni, obiettivi e ciò che è stato effettivamente realizzato. Ci si scontra con i propri fallimenti, con i sogni che non si sono realizzati e con il limite che il tempo non è infinito. Questo può portare a vissuti di tristezza, depressione, angoscia, ansia.
E’ importante, alla luce di tutto questo, saper riorganizzare il presente e il futuro attraverso la ricerca di un nuovo ruolo, un nuovo funzionamento, nuove realizzazioni, ovviamente a partire dalla consapevolezza di chi si è e delle caratteristiche che nel tempo si sono sviluppate. Non bisogna mai considerare questi passaggi soltanto come delle “perdite” ma anche e soprattutto come delle nuove possibilità.
Può partire da quello che le piace fare e verso cui si sente più portato, informandosi anche sulle attività che il suo territorio le offre. Si dia degli obiettivi realistici e concreti da raggiungere, magari facendosi aiutare anche da sua moglie. Inoltre, continui a coltivare le vecchie amicizie e ne costruisca di nuove: i legami sociali sono molto importanti a qualsiasi età.
E’ doveroso ricordare che queste sono indicazioni generali, che prescindono dalla sua storia e dalle sue caratteristiche personali. Queste, infatti, possono ulteriormente aver contribuito al crearsi e al mantenersi della situazione di difficoltà.
Per questo motivo, nel caso in cui volesse approfondire i motivi personali legati alla sua storia che l’hanno portata a sperimentare questo momento difficile, la invitiamo a contattarci per fissare un appuntamento.
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