Antonino, 19 anni
“Buonasera a tutti, mi chiamo Antonino e sono uno studente universitario, frequento per ora il mio primo anno. Il mio problema è mantenere lo stress e l’ansia a livelli accettabili. Ogni qualvolta si avvicina un esame vado in panico e studio il triplo di quanto il mio corpo e la mia mente possano sostenere, cerco di superare i miei compagni di studio e se loro sono più avanti di me mi butto giù. Per ora sto studiando fisica e vedere che, ad una settimana dall’esame, alcuni esercizi non mi riescono mi demoralizza più di quanto dovrebbe. Cosa dovrei fare per calmarmi? Come posso riuscire a non paragonarmi agli altri e a vivere il periodo universitario in modo più adeguato?
Grazie mille per la vostra risposta e il vostro tempo.”
Grazie a lei Antonino per averci scritto.
Vorrei iniziare sottolineando che il primo anno di università può essere per uno studente un vero e proprio banco di prova: si è costretti a far da soli, i punti di riferimento sono pochi e spesso ci si sente una “matricola”, si possono nutrire dubbi sulla propria scelta, può essere difficile gestire ed organizzare in autonomia lo studio. Infatti, ritrovandosi ad affrontare un mondo nuovo e difficile non sempre si sente di avere gli strumenti per farlo. Tutti questi aspetti possono rendere più difficile e faticoso l’impatto con l’università.
Per quanto riguarda la sua situazione, è lei stesso a notare come condizioni di ansia e stress la portino a studiare forse anche più del dovuto. In effetti sono proprio questi stati mentali e fisici che non le permettono di sfruttare al meglio le sue capacità di apprendimento e ragionamento. Sa quando si dice che la preoccupazione gioca brutti scherzi… Infatti, è da tenere presente che le condizioni fisiche, mentali ed ambientali in cui si studia influiscono notevolmente sui risultati.
In aggiunta, credo che il costante paragone con i suoi compagni sia faticoso e che avvicinarsi allo studio con questa disposizione mentale e nella consapevolezza di dover far meglio di loro non l’aiuti. Insomma, la pressione su di lei è talmente tanta che produce l’effetto contrario…
Lei stesso sente questa pressione nei suoi confronti?
O c’è anche qualcun altro che contribuisce a far aumentare il livello delle aspettative su di lei?
Inoltre, nel paragone con i suoi compagni mi sembra che lei si concentri maggiormente sui suoi insuccessi e tralasci i suoi successi. Ad es. rispetto agli esercizi di fisica che non le riescono e che la demoralizzano, mi sembra di aver letto che sono ALCUNI, perciò NON TUTTI. Non voglio consolarla, ma invitarla ad allargare la sua visuale affinché comprenda non solo gli esercizi che non riesce a fare, ma anche quelli che riesce a concludere, perché credo che questa operazione possa permetterle di evidenziare quelle che sono le sue competenze globali e non solo le sue mancanze.
Spero di averle dato qualche spunto di riflessione cercando di rispondere alla sua domanda, ma credo che se le sue difficoltà dovessero persistere, chiedere aiuto ad una persona competente potrebbe meglio comprendere e dare un senso al suo disagio, collocandolo nella sua storia personale.
Anche se non è sempre facile chiedere aiuto, perché spesso si ha paura di essere giudicati e che in qualche modo avere delle difficoltà sia un segno di debolezza, al contrario credo che avvalersi di uno spazio di ascolto possa essere una risorsa da utilizzare per la propria crescita.
Le segnalo a questo proposito che presso il nostro centro è attivo uno spazio di ascolto con tariffe agevolate, Spazio Studenti, dedicato agli studenti universitari.
Vuoi anche tu inviarci la tua domanda? Puoi farlo semplicemente collegandoti alla pagina