Musica e cervello: perché spesso si parla di benefici della musica ma non di un genere musicale in particolare?
Un recente studio fa luce sulla questione giungendo a una conclusione: a prescindere dal tipo di canzone, se essa è la nostra preferita, attiverà in modo positivo la nostra mente. In particolare, quando ascoltiamo il nostro brano preferito, riportiamo tutti sensazioni simili, come il ricordo di esperienze personali dal forte contenuto emotivo o pensieri che riguardano ciò che stiamo vivendo nel presente. Questo succede perché ascoltare proprio quel brano, che noi amiamo particolarmente, attiva uno specifico network di connessioni cerebrali, indipendentemente dal tipo di musica o dalla presenza o meno di parole nella canzone.
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Musica e cervello: come reagisce il cervello alla nostra canzone preferita?
Il potere della musica sul nostro cervello
Il potere della musica, può davvero modificare
la struttura e il funzionamento della nostra mente?
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Il potere della musica ci accompagna, ci sostiene, può influire sul nostro umore, distrarci, coccolarci, permetterci di condividere molti momenti. Ma la musica può fare molto di più: agisce in molti modi diversi sulla struttura del nostro cervello.
Ad esempio, l’esercizio musicale in gioventù può aiutare il nostro cervello a invecchiare meglio. Infatti, anche se non è mai troppo tardi per imparare a suonare uno strumento, farlo da bambini potrebbe portarci qualche vantaggio in più. Continua a leggere
INCONTRO GRATUITO Ansia: un segnale da ascoltare
Mercoledì 30 Marzo 2016
dalle ore 19.00 alle ore 20.30
presso la sede di Milano
via E. Petrella 14 (Google Maps)
(5 posti disponibili)
Si sente spesso parlare di ansia, ma di cosa si tratta?
Imparare a riconoscerla, ascoltarla e gestirla è possibile!
L’ESPERTO RISPONDE: Insonnia
Marta, 39 anni
Buongiorno,
vi scrivo perché mi capita spesso di dormire male la notte, fatico ad addormentarmi, non riesco a prendere sonno prima delle 2-2.30. Ho provato diversi metodi per cercare di dormire ma hanno funzionato solo relativamente. Questi problemi sono incominciati diversi mesi fa, quando c’è stato un periodo di difficoltà economica perché mio marito rischiava di perdere il lavoro. Ora, però, la situazione è tranquilla, non ci sono più grandi preoccupazioni ma il problema rimane lo stesso. Cosa posso fare? Continua a leggere
L’ESPERTO RISPONDE: Gli altri mi deludono
Giorgia, 30 anni
“Buongiorno dr.ssa, le scrivo perché recentemente ho avuto una fortissima delusione da una mia grande amica, alla quale mi sono dedicata con affetto sincero. Ora mi sento terribilmente triste, ho perso la voglia di andare a lavorare, di stare insieme agli altri, mi è passata la fame. Il problema è che non è la prima volta che mi succede: molti amici, durante la mia vita, a un certo punto mi hanno voltato le spalle, diversi miei ex fidanzati mi hanno delusa, obbligandomi a interrompere le nostre relazioni. Ora non so che fare, mi chiedo come sia possibile che queste sfortune capitino tutte a me. Come posso affrontare anche questa perdita?” Continua a leggere
PSICOLOGIA E LIBRI “Una bambina”… una storia vera che ci parla di resilienza
Mi è capitato recentemente tra le mani il libro “Una bambina” di Torey L. Hayden.
Avevo comprato questo libro durante i primi anni di università, dietro consiglio di un’amica. Ne avevo un buon ricordo, così ho deciso di rileggerlo e devo dire di aver ritrovato un libro coinvolgente, emozionante e denso di spunti di riflessione.
Il libro racconta la storia di Torey, insegnante in una scuola elementare americana. All’inizio dell’anno scolastico le viene affidata quella che è definita la “classe pattumiera”:
“C’erano classi per ritardati mentali, classi per bambini emotivamente labili, classi per handicappati fisici, classi per chi aveva disturbi del comportamento, classi per chi aveva difficoltà di apprendimento. E poi c’era la mia classe. Io avevo gli otto bambini esclusi da ogni possibile classificazione. Ero l’ultima tappa prima degli istituti speciali. Avevo la classe dei giovani rifiuti umani”
Resilienza psicologica e fisica utile a superare uno stress
Viene definita resilienza psicologica e fisica la capacità di raggiungere un esito favorevole dello sviluppo nonostante circostanze avverse e traumatiche. Questo concetto modifica la visione che dà per scontato che a partire da certe caratteristiche biologiche, psicologiche o sociali avverse, l’esito non può essere che negativo. È innegabile che alcune condizioni di partenza influiscano sullo sviluppo successivo della persona, ma è altrettanto vero che esistono alcuni elementi che possono aiutare a ridurre l’impatto degli eventi negativi.
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